Venezia val bene una Maratona
Ammetto (e mi perdoni chi è coinvolto), che non avevo nunca voglia di fare la Maratona di Venezia. Percorso piatto, città troppo umida per i miei gusti, periodo non felice per il lavoro, stanchezza accumulata… e io non ho mai subito il fascino di Venezia, odio il carnevale e non mi piace andare in barca.
Ma si sa, alle volte si cambia e le cose si guardano con occhi diversi.
Settimana pre-maratona iper stancante, lavoro full, gambe dure. E una paura infinita di non farcela.
Venerdì Mattina sveglia alle 4.30, treno alle 6.00. Mio Dio.
Sabato mille km a piedi per le calli, una stufia cosmica, male alle gambe, nausea, mal di testa.
Domenica mattina sveglia con il buio, prendi pullman, 1 ora di viaggio nella campagna, arrivo a Stra. La Maratona parte di qui. Ammazza… panico: io dovrei ripercorrere tutta questa strada piatta e umida dal lato opposto fino a Venezia?? Follie…
Ma oramai sono qui. Cosa faccio? Mica posso tornare indietro in autostop.
Ok, devo correre. 42 km di umidità. Sorrido alla mia sfiga: e dire che l’ho scelto io.
Linea di partenza, un sacco di gente, per lo più ometti. Vedo i palloncini delle lepri delle 4h. E se questa volta gli stessi davanti?? Potrei fare il mio record personale e scendere sotto le fatidiche 4. Mmmm… interessante.
Ci provo, mi metto davanti, dove ci sono le lepri delle 3h50.
Ansia. Umido. Freddo. Sparo. Si parte, non ho più scampo. Siamo io, la fatica, la nebbia e i palloncini verdi delle 3h50.
100 metri e devo fare pipì. Primo Pit Stop. Pipì. Perdo i palloncini.
Ennò, eh, erano lì co me! Ora li riprendo. Eccoli, quelli bianchi delle 4 h. Superati, tiè. 5 km… guardo il GPS: però, che buon ritmo. Le gambe girano. E se arrivo ai 10 limando ancora un po’? Scommettiamo che ce la faccio?
10 km: raggiunti, sotto i 5minuti e 30 al km! Grande!!!! Se continuo così ci riesco. Vedo non troppo lontani i palloncini verdi.
E se arrivo ai 21 km sotto l’1h55 poi significa che arrivo ai 42 sotto le 4h…? Scommettiamo che ci riesco?
Eccoli, 21 km. 1h54! Grande, vai. Ci prendo gusto. Passano i paesi, gente che ci incita. Davanti a me una donna sui 60 corre felice; è di Torino lo vedo dalla maglietta, la incito, due chiacchiere e la supero.
Lasciamo l’umido (ma bello) ciglio del Brenta. Marghera, terribile, piatto, Mestre… terribile ancora, ma un tifo pazzesco.
Batto il cinque ad almeno 100 bambini diversi, che figata!!!
Gente che legge il mio nome sul pettorale e lo urla: Vai Carlottaaaaaaaaaa! Viva le Donneeeeee!!!!
30 km, 2h45, ottimo! Finalmente il Ponte della Liberta (PDL J), in fondo, Venezia.
Quel dannato ponte.
Lunghissimo, noioso. Nell’altra corsia camion e macchine. Che nausea, che smog. Piatto, sempre più piatto. Che stanca che sono…
Ennò, non perderti d’animo! Devi entrare a Venezia trionfante.
35esimo km, tra 5 km finisce il ponte ed entriamo a Venezia. Perdo un paio di secondi al km. Va bene lo stesso, c’è margine. Poco distanti i palloncini verdi stanno per finire il dannato asfaltato ponte.
Tira Charlotte tira.
Vedo il campanile di San Marco. Entro a Venezia. E di nuovo tifo, altri 5 dati ai bimbi. Primo pontile, facile, si supera. Secondo, terzo, il ponte di barche e finalmente San Marco. Manca 1 km.
Immersione nella gente: vai Charlotte, vai! Tutti che tifano e urlano, orientali, americani, tedeschi, italiani, bagno di folla e giro nella piazza. Mi sento bellissima.
Manca 1 km e sto facendo un tempo stupendo. Penultimo ponte, ultimo, eccolo il traguardo.
Stop! Sorridi! Foto!
3h51
Mi fanno male le guance, non le gambe. Solo allora mi rendo conto che ho sorriso per tutta la gara.
Sorrido, perché l’ho fatta con le mie di gambe, l’ho fatta io, con il mio coraggio e la mia forza. Io. E ci sono riuscita. Me ne frego del resto, io ci sono riuscita e il merito è solo mio.
Un fotografo mi scatta una foto, la mia paresi facciale sorridente deve averlo colpito. “Occhi chiusi, la rifaccio?” No no, va bene così, il sorriso è dentro di me.
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[…] Comunque, la maratona è bellissima, veloce, poetica, dritta (tranne gli ultimi 2 km in città), internazionale. Leggete il resoconto della mia Venezia QUI. […]
Rispondi
Il mi piace, questa volta è riferito non solo alla bravura, alla tenacia e la forza che ci metti, ma al tuo modo di raccontarlo. Originale, scorrevole e piacevole da leggere oltre a contenere in poche parole l’essenza di ciò che hai provato e poi trasmesso a chi segue queste pagine.
Bhè, caspita, grazie. sono arrossita 🙂
Brava amiiiicaaa!!! Sei mitica!
Leggendo il diario dei primi km ho pensato “stai a vedere che alla fine è schiantata”. E invece no. Ti batto un “cinque” anche io. Brava e complimenti.
Ah ah ah, per fortuna io non l’ho pensato mai 🙂 altrimenti sarei schiantata per davvero! Grazie mille Gabriele!!!!
Bravissima carlotta ti ammiro molto ho letto il tuo
Scritto e mi sembrava di essere li con te emozionante un abbraccio <3 <3
Grazie Elena! io mi sono emozionata 🙂
Attendo ancora un tuo racconto sui parchi milanesi!!!!
Braca. E poi confessa che alla fine su sta maratona hai cambiato idea!
sorry volevo scrivere brava, ovviamente non braca