Oggi, 18 maggio, doveva essere il D-Day. Il DeejayTen day.

Il giorno per concludere il mio super allenamento sui 10km, quell’allenamento sul quale lavoro da 2 mesi con in mio Body Manager, quell’allenamento che mi avrebbe portato al mio Personal Best sui 10.000 metri.

8 settimane di allenamento massacrante (scusa doc, ma è stato massacrante), di alimentazione controllata, di corse alle 6 del mattino.

Un allenamento che mi ha portata dai miei 51 minuti del 31 dicembre 2013 a We Run Rome ai 44minuti e 49 secondi di Milano il 6 aprile 2014

Oggi era il grande giorno, il giorno di superare i miei limiti.

Ho scelto Deejay Ten pur sapendo che non è una gara competitiva perchè amo Firenze e perchè stimo Linus come runner e mi piacciono le corse cittadine.

Questa ultima settimana di scarico (scarico si fa per dire, ho corso 4 giorni su 6 escluso oggi) è stata all’insegna della morigeratezza: niente alcol, nemmeno un goccio di vino, cibi salutari, pasta integrale, frutta e verdura a volontà…

Stamattina sono arrivata alla linea di partenza un’ora prima della gara, dopo aver lasciato la serata fiorentina a metà, verso le 22.00, per arrivare oggi riposata.

Mi sono messa disciplinatamente in prima fila: io, una 20ina di runner uomini belli tonici, un paio di donne tecnicissime e Fiona May.

Partiti: corro i primi 2 km nei vicoli tra Dante e il David ai 3’50” per non rimanere intrappolata nel delirio delle 12mila persone iscritte.

Usciamo da Firenze centro che vado come un treno (doc, ero una scheggia) ed inizia la salita.

500 metri che mi spaccano le gambe, poi 1km, 2 km e ancora fino a Piazzale Michelangelo.

Guardo il mio orologio: la media sale. 4’00”/km, 4’15”/km… dai che tengo! 4’30″… si ferma a 4’39”. Sono 5 km, di cui 2 di vicoli e 3 in salita.

Ho male ai polpacci, il fiato corto, una fitta al fianco.

Penso di mollare. Tanto oramai…

Dai, Charlotte, molla… non ce la fai. Quella vocina interiore, quella che ti prende quanto ti guardi allo specchio e ti vedi grassa, quando le cose vanno male (e questo non è il periodo più brillante della mia vita). Quella vocina cattiva che ti fa abbandonare ancora prima di provarci. Eccola. E mi dice che a 4’39” con una fitta al fianco e i polpacci come pietre non ce la farò mai.

Mi viene un po’ da piangere.

2 mesi di levatacce, di dieta, di allenamenti…

No Charlotte, no.

Le gambe riprendono il ritmo. Ingoio giù la fitta. No, col piffero che mollo.

Ri-supero i maschietti baldanzosi che mi avevano superata qualche istante prima con fare strafottente. Mi viene da fare una pernacchia, ma non perdo tempo.

E volo, finalmente in discesa.

7 km. media  a km a 4’33”, recupero

8 km, 4’31”

E ritorniamo sull’Arno. 4’29”!

Volo!

Ecco la bandiera dei 9 km: l’ultimo km lo voglio tirare e quindi parto come un treno.

100 metri dopo vedo un gonfiabile, poi un’altro… 9 km 300 metri, dovrebbero mancarne 700al traguardo, si chiama DeejayTEN no?

Cosa ci fa un rilevamento chip qui?

Continuo a correre, sarà l’arrivo della 5 km. Un signore mi grida: guarda ‘he è finita (tipico accento fiorentino)! Eccolo, il solito burlone che pensa che le donne possano correre solo la 5 km. Ma pensa…

Poi realizzo: c’è il ristoro, la gente intorno a me è ferma…

E’ finita per davvero.

9km300 metri, questa è la distanza della 10km più famosa d’Italia. 9km e 300 metri.

Io mi sono allenata 2 mesi senza mollare un colpo, per fare il mio Personal Best sui 10km e la distanza delle DeejayTEN è di 9 km.

Ma porc…

39minuti e 1 secondo, questo il mio nuovo e unico Personal Best sui 9km300 metri.

Per fortuna il 30 maggio a Milano, per la We Own The Night avrò un’altra occasione, sperando che lì siano tutti e 10.000 i metri che compongono 10km. Siete pronti a mangiar polvere??? Ora sono veramente motivatissima!

Obiettivo? Sotto i 43 minuti.

Ah, un dettaglio: oggi, 18 maggio, è il 1° compleanno di RunningCharlotte. Un anno fa esatto scrivevo il mio primo articolo 🙂

Il 1° anno va festeggiato come si deve. O no, Runners???

Oggi me lo merito!

Keep on Running!