TESTING SHOES: Brooks Transcend
Le ultime scarpe che avevo testate erano delle “Natural Running”, le Superj33 di Asics: leggere, dinamiche, poco protettive, minimali e mi avevano stupito (leggi qui l’articolo), in quanto ho sempre prediletto le scarpe strutturate, gommose, ammortizzate.
Quando sono state lanciate avevo già parlato delle Brooks Transcend, perchè la tecnologia applicata a questo gioiello dell’ingegneria aerospaziale è notevole: si chiama DNA e offre un supporto e una protezione senza parti, dando fluidità e reattività alla corsa.
Bene, dopo il naturale, lo spazio 🙂 Ho provato finalmente le Transcend (ovviamente in fuxia)
Guardiamole.
Esternamente si nota subito che sono scarpe strutturate: suola importante e leggermente “canottosa”. Diciamo per i profani come me, che se le guardi dall’alto, la suola “sborda” leggermente dalla tomaia. Il battistrada è mediamente pronunciato e la mescola molto elastica. Rispetto ad una mescola in schiuma decisamente più dura e consistente.
La tomaia è ben protetta, alta sul tallone, avvolgente sul collo del piede.
Questo ci fa capire che sono scarpe che tengono molto fermo l’appoggio e lo sostengono.
Infiliamole.
La prima sensazione è molto compatta. Leggermente rigida. Ma la soletta interna è soffice e io amo molto le calzature ben imbottite all’interno: fanno sentire il mio piede coccolato.
L’allacciatura fa aderire bene la tomaia al piede senza stritolarlo.
Bella calzata consistente direi.
Corriamoci, ora.
La sensazione è quella di poter stare tranquilli, quasi come con una scarpa da trail. La caviglia è molto ben sostenuta, il piede rimane fermo durante l’appoggio, la suola reagisce bene anche alle irregolarità dell’asfalto.
La sensazione di rullata è buona, una bel feeling con il terreno: senti bene il movimento del piede e la spinta.
Dopo i primi 5 km il piede si è abituato perfettamente alle sensazioni: la falcata ha una bella spinta in avanti, il piede reagisce sul terreno.
Direi che è una scarpa con un grande studio tecnologico, protettiva, strutturata. Perfetta per pesi medio alti, robusta e consistente. La consiglierei anche ad un forte pronatore grazie alla sua calzata alta e ben fasciante.
La mescola robusta della suola e la bella costruzione della tomaia ne fanno una calzatura che dura nel tempo, adatta a lunghe distanze (anche per chi si butta sui km oltre la maratona). Questo la rende una calzatura con un buon rapporto qualità/prezzo (il prezzo alle volte spaventa perchè si aggira sui 170 €, ma se viene riportato sui km di utilizzo è un “buon comprare”), soprattutto per i corridori pesanti, che sfinirebbero facilmente scarpe meno robuste.
Unica pecca: il peso. Per la mia struttura fisica prediligo scarpe più leggere, soprattutto se devo “portarmele dietro” per molti km. Ma chi pesa più di 70 kg secondo me non la pensa come me!
Vorrei proprio provarle su sterrato ora… secondo me non sono niente male 🙂