La mia Firenze Marathon: Francesca
Prefazione: vi avevo già detto che Francesca Canepa avrebbe corso la Maratona di Firenze con noi per “sostituire” virtualmente Vale che era infortunata vero? Vi avevo anche detto che lo avrebbe fatto per portare con noi un messaggio rivolto alle donne: basta violenze, basta sottomissioni, basta differenze. I diritti delle donne sono uguali a quelli di tutti e noi vogliamo dimostrare che la forza di volontà ci fa uscire dalla sudditanza psicologica in cui ogni tanto ci mettono e ci mettiamo noi stesse.
Vi lascio quindi alle sue parole (o meglio quelle del suo allenatore Renato Jorioz), alla sua Firenze Marathon.
La stagione si conclude in questa splendida gara con due analisi diverse, una di Francesca puramente agonistica e da assoluta combattente a prescindere da tutto come sempre “Ho fatto veramente cag…. non sono per niente soddisfatta” e una mia che cerco di guardare anche come, cosa e perché di una prestazione non in linea con quello che era preventivato.
L’idea era di correre per provare a scendere sotto il muro delle 3h e quindi si era partiti per un 2h59′. Tempi rispettati perfettamente fino al 20esimo poi muscolarmente bloccata fino al 35esimo per riprendere il passo e chiudere con quello che rimane il suo miglior crono 3h08′ (dati del mio suunto ambit2 che finalmente sono riuscito a farle usare). Tattica sbagliata? Partita forte? Direi di no. Dopo una lunghissima stagione, iniziata con la 100k di Hong Kong a gennaio e continuata fino a Firenze, Francesca non era proprio in grandissima forma. Le ultime analisi a una settimana dalla gara erano chiare, tanto da farci prendere la difficile e sofferta decisione di annullare la partenza prevista oggi per il Cile dove era prevista la partecipazione in una gara per cui gli organizzatori si erano spesi molto pur di averla al via. Una gara a cui teneva particolarmente la VUT http://www.vulcanoultratrail.com/
(grazie e buon lavoro agli amici Cileni).
Firenze, nonostante tutto c’era da provare il tempo ma c’era soprattutto da portare un messaggio importante e così si è deciso di essere al via e, pur con tutti i problemi avuti ritengo che Francesca abbia onorato alla grande la gara, le donne e l’atleta che dimostra ogni volta di essere (grazie e complimenti a Fulvio Massini e al suo staff per la professionalità e la disponibilità)
Orgoglioso di esserci stato ora è il momento di riposare perché Hong Kong 2015 è vicino…
Renato
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