La “Mia” Costa Azzurra: Prom’ Classic 2016 I love you

Posso raccontarvi una cosa? Una cosa brutta, credo… Alcuni ci rimarranno forse male, altri saranno delusi, ma… Non ho più voglia di MARATONA. Non ora, non in inverno, non dopo 3 maratone preparate seriamente (malgrado i risultati vi assicuro che le ho/abbiamo preparate con grandi sacrifici).

Ho voglia di gare brevi, veloci, in cui il cuore ti salta in gola come un grillo e ti solletica lo stomaco. Ho voglia di fatica “ORA-E-SUBITO”, di ripetute, di gridare YEAH quando finisco un 500 metri come la Sharapova quando colpisce la palla da tennis.

Ho voglia di YEAH insomma.

Quindi, amati runners da fatica, vi sorbirete un po’ di allenamenti dedicati alla signora delle distanze, medie per i maratoneti, lunghe per i fondisti da pista: i 10MILA.

E i miei 10.000 iniziano da qui, dalla mia amata Costa Azzurra.

Allora, a parte che io amo la Francia e i Francesi quasi quanto l’Italia e gli Italiani (forse ho perso qualche follower), la Costa Azzurra per me è l’estensione dell’Italia, è come l’Italia dovrebbe essere: mite, serena, turistica e aperta… A parte questo, amo questi luoghi perchè mi sento a casa e, come forse sapete, una gara a Nizza non e la perdo neanche mi minacciassero.

Quindi… Eccomi alla 10km più frequentata di Francia, la Prom’ Classic: 10.000 iscritti e 9.000 arrivati, un via via sulla Promenade des Anglais che nemmeno i Saldi a Milano.

L’avevo già corsa nel 2015 e l’avevo amata istantaneamente: veloce, soleggiata, organizzata alla perfezione. La gara che tutti vorrebbero.

Ma partiamo dal presupposto.

Si dà il caso che in testa io abbia l’idea di migliorarmi sui 10.000, tanto da recuperare quel mio personal best un po’ contestato di 39 minuti alla Deejay Ten 2014 (leggi racconto). Ultimamente ho solo preparato maratone quindi i miei muscoli non sono sicuramente pronti per una gara veloce, ma ho voglia di farcela.

Sto seguendo allenamenti tosti con il mio “non Coach” e socio Giuseppe Tamburino e sto cercando di restituire velocità a gambe un po’ appesantite…

In ogni caso parto felice.

Parto felice perchè questo è un test: come sta Carlotta oggi?

Partita calma, volevo vedere come potevano reagire le gambe.

al 5° km, che è poi il giro di boa, il chrono segna 21:31. Tempo ok, facile.

Ora bisogna aumentare. Bene il 6° e il 7° km, con il sole in viso, poi il crollo all’ 8° e il 9°. Ultimo km alla morte, tanto “o la va o la spacca”.

42’56”

Nella mia testa riecheggiava il 42’50” prospettato dal mio non-coach.

Ok, ci sono.

Eppure volevo batterlo, volevo battere il coach, volevo far vedere a tutti che valevo di più.

La testardaggine è una brutta malattia, la mancanza si umiltà è peggio.

Da oggi ai 39 minuti c’è un mondo di allenamenti da fare…

Ma: SONO FELICE.

Perchè? Perchè ho voglia di faticare, di mettermi alla prova e soprattutto, ho voglia di CORRERE.

Le gambe sono forti, lo spirito è felice.

Cosa voglio di più?

Detto questo, consiglio a tutti voi questa gara. L’organizzazione è DA URLO: nessun imbottigliamento di gente, nessuna coda ai pettorali, nessuna ansia, percorso stupendo e veloce, città magnifica, hotel cordiali e con late check out quasi di norma (dopo due anni al Beau Rivage con colazione anticipata per i runners e late check out “di default” non ho obiezioni)

W la France! Mi rammarico per l’Italia, ma poi neanche tanto.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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