TESTING TECH – Garmin Forerunner 235

Come molti altri runner, non sono così convinta che sia necessario un gps da polso per correre. Anzi, alle volte mi trovo a pensare che sia un extra dato dai giorni nostri. Uno strumento utile per fotografarlo alla fine delle gare (cosa che io faccio sempre) con il tempo se è andata bene.

Però che tester migliore di me per il nuovissimo Garmin Forerunner 235?

Premetto che da quando ce l’ho l’ho sempre usato, quindi potrete già immaginare che l’opinione su questo strumentino tecnologicissimo sia positiva…

Intanto premetto che è un gps con una particolarità rispetto agli altri: la misurazione del battito cardiaco avviene al polso grazie ad un sensore ottico a LED Elevate™ posizionato nell’interno dell’orologio.

In pratica al posto di prendere i battiti dal petto con una (scomodissima) fascia, li prende direttamente al polso.

Detto questo, che già per me è un plus non indifferente, veniamo al test.

Guardiamolo:

Questo orologio esiste in tre colori: tutto nero, nero e rosso e nero e verde acqua. Il più gettonato – quello che ho io – è nero e rosso. Bello o no, io avrei scelto la sobrietà del nero, ma se è il più venduto ci sarà un motivo.

La cassa è molto sottile, decisamente più sottile del Forerunner 220 e del Forerunner 620. Questo dettaglio è da non sottovalutare: avere un orologio che, oltre ad essere di diametro importante, è anche molto spesso, rischia di disturbare i movimenti. Più di una volta ho colpito ad orologiate il vicino di gara perchè per creare orologio di diametro più piccolo si fanno molto spessi.

Vi sembrerà anche un nota superflua, ma l’orologio deve essere il più aderente possibile al polso per non sentirlo ed avere una cassa sottile permette di sentirlo ben stretto e di limitarne i movimenti al polso.

Dicevamo che invece il diametro è importante. Vero. Come tutti i “gioiellini” tecnologici, il Forerunner 235 ci restituisce moltissimi dati, anche durante la corsa. Perchè questi dati siano di facile lettura e completi, dobbiamo avere una superficie di schermo ampia. Non ci sono alternative. Oppure dovremmo dare una o due informazioni per schermata, con il risultato che durante la corsa ci troveremmo costretti a cambiare schermata per conoscere i 3 dati fondamentali: velocità, distanza e battito.

I pulsanti di gestione sono 5: avvio/stop, indietro, luce per il notturno, e i due pulsanti per scorrere le schermate avanti e indietro. Sono pulsanti grandi e facili da schiacciare, ma grazie al poco movimento dell’orologio sul polso non si attivano inavvertitamente con il muoversi delle braccia.

Il cinturino è morbidissimo e forato su tutta la superficie. I tanti fori permettono di regolare millimetricamente la dimensione del cinturino, che, essendo super flessibile, aderisce come un guanto.

Il sensore sul retro sporge poco e va ad aderire al polso.

Infiliamolo:

Lo indosso e lo regolo e… me lo dimentico. Detto da un che non ama gli orologi troppo grandi è sicuramente un vantaggio.

E’ leggerissimo e morbido. Non tira, non stringe, non pizzica.

Soprattutto non si muove, non ruota e non si sposta.

Altro da dire non c’è. Comodo.

Corriamoci:

All’inizio faccio fatica ad avviarlo. Scopro che devo prima settarlo da computer. Questo non mi piace, perchè mi costringe ad avere il pc a disposizione. Fossi in mezzo ad un percorso in natura sarebbe difficile, forse impossibile, usarlo.

Dopo averlo settato, scaricando l’apposita applicazione Garmin Express, e averlo collegato al mio profilo Garmin Connect ( potete seguirmi qui  https://connect.garmin.com/modern/profile/RunningCharlotte.org ), lo avvio.

Il GPS viene rilevato in meno di un minuto, quindi tempo di uscire di casa e sono connessa.

L’avvio è semplice e inizio a correre.

Durante la corsa osservo la velocità rilevata e penso che sia piuttosto puntuale. Ad ogni km un segnale acustico e una vibrazione mi restituiscono il tempo del km appena fatto.

Provo a registrare i “lap”, gli intertempi, nelle ripetute ed è semplice.

Girando la schermata guardo i battiti. Sembrano accurati e realistici. Il software mi dice anche se sono in fase di recupero o di soglia, troppo alta o troppo bassa. Non sono abituata a prendermi i battiti, ma in base alla fatica che sto provando, mi apre che il software dia dei risultati realistici.

Finita la corsa salvo il lavoro e scarico al computer.

L’orologio ha rilevato tantissimi dati: velocità media, velocità puntuale, dislivello, frequenza cardiaca media e puntuale, distanza, percorso, ampiezza della falcata, intertempi e tempo in movimento.

Mi piace perchè con Garmin Connect posso scaricare i dati in automatico su Strava, posso monitorare il lavoro settimanale e il lavoro giornaliero. Mi paice confrontarmi con gli altri runner di Torino, capire gli allenamenti dei più forti.

Questo orologio GPS, in summa, mi piace. O meglio, incredibilmente, non ci litigo, non mi infastidisce, non voglio lanciarlo nel Po dopo 5 km e in più mi diverte. Prende il segnale in fretta, non devo aspettare come una scema prima di partire con il braccio in aria per “beccare il gps”.

Approvato direi…

Decisamente.

TROVATE LE CARATTERISTICHE E IL PREZZO CLICCANDO QUI

 

 

VOTI:

COMFORT: 9

DESIGN: 6 1/2

PRECISIONE: 9

COMPLETEZZA DATI: 10

VELOCITÀ RICERCA GPS: 9

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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