La Storia di Gloria – Una Principessa alla EA7 Milano Marathon
Mi chiamo Gloria e quando ho letto l’articolo sulle candidature per la Emporio Armani Milano Marathon sembrava parlasse di me.
Non ho quindi esitato – per la verità in un impeto di timidezza un pochino ho tentennato – a scrivere la mia storia. Lo sto facendo d’impulso, in piedi, mentre cucino il pranzo per i miei ragazzi.
Proprio da loro vorrei iniziare, perché quello che sono lo devo a loro.
Dieci anni fa mio figlio più grande, che allora aveva 2 anni, é stato colpito dalla leucemia.
Potete solo immaginare lo sconforto, la paura e la disperazione che ci colpirono.
Fu come un fulmine a ciel sereno.
La parte più dura era mantenere il sorriso, facendo con lui tutto come fosse un gioco. Vome nel film “La Vita è Bella” cercavamo di trasformare le giornate in giochi e favole.
Siamo stati fortunati e superammo questo momento. Tornammo presto ad essere una famiglia unita e normale.
”Normale “ che parola magica.
Assaporavamo la gioia della quotidianità: Ale, Lorenzo (il più piccolo che aveva 9 mesi), mio marito ed io.
Purtroppo però non tutto va come vorremmo e la malattia non ci lasciò.
Ci inghiottì di nuovo. Tra lacrime e disperazione la speranza ce la diede il secondogenito, che si rivelò compatibile alla donazione di midollo osseo.
Erano così piccoli che il sorriso che ci diede questa notizia ci lasciò comunque lo sguardo contrito.
Sono passati 5 anni da allora. Forse è poco, ma mi pare sia passata una vita.
Ho imparato così tanto in questi anni. La vita mi ha messo alla prova. La malattia di Ale, poi la separazione, una strada che parrebbe in salita, ma che mi ha unita ai miei ragazzi come non mai, stretti un abbraccio enorme.
Tuttavia questa strada in salita ha lasciato dietro di sé le sue macerie. Mi sentivo stanca, impotente, inutile, annebbiata. Ma non potevo mollare, non potevo deludere i miei ragazzi.
Avevo bisogno di una parentesi di tranquillità, di eliminare per un po’ i pensieri negativi e il dolore. Fu per questo che infilai le scarpe da corsa, per trovare un “anestetico” alle preoccupazioni.
Era il 14 luglio 2014, corsi 3 km e 530 metri in 35 minuti.
Ogni votla stavo meglio e così continuavo, aggiungevo qualche minuto, qualche metro. E mentre i pensieri scivolavano via, con loro anche i chili in più (35) e le lacrime. Spuntava il sorriso tanto sperato.
Ogni volta piangevo meno, ogni volta liberavo un po’ di dolore in più.
Lentamente stentavo a riconoscermi: lo stavo facendo veramente?
Mi stavo riprendendo la vita.
Nuove amicizie, una nuova società sportiva, nuovi discorsi su che scarpe comprare, gli allenamenti in gruppo, le risate, la condivisione. Sentirsi dire dagli altri: “ma chi te lo fa fare?” – “Ma come fai?“ e il tuo sguardo felice che azzera ogni risposta.
E poi le gare, sempre tra divertimento e passione, risate e fotografie . Tu basta che corri e sei felice finchè inaspettatamente arrivano anche le mezze maratone.
Napoli la prima.
Ancora oggi se ci ripenso piango di gioia. Sento i brividi del cuore. E te lo tieni stretto questo tuo nuovo salvavita!
La vita che ti sorprende ecco, questo vorrei testimoniare. Il “mai mollare” proprio quando non hai nulla a cui aggrapparti se non te stessa.
Questa sono io, questa è Gloria.
Nulla accade per caso. Certi eventi non si presentano senza un motivo.
Sono già tre o quattro settimane che frullava nella mia testa il grande salto, il debutto nella regina delle corse, La Maratona, il sogno più audace.
Una Principessa alla EA7 Milano Marathon ha tirato fuori il sogno dal cassetto.
Un abbraccio
Gloria Vernuccio