Le Brooks Glycerin 18 mi hanno entusiasmata, infatti vi scrivo una recensione dopo solo dieci giorni di test (normalmente sono lunga come la Quaresima) perchè ho avuto modo di provarle in tutti gli allenamenti degli ultimi giorni, dal lunghetto variato, al lento, alle ripetute – sì, ci ho corso le ripetute, benchè sia una scarpa “lenta”.

In linea di massimo la Brooks Glycerin non è mai stata la mia scarpa. Se e quando le ho testate era per curiosità personale, ma le ho sempre preferito la Ghost o, meglio ancora per i lenti, la Adrenaline GTS. La Glycerin è da sempre una scarpa molto ammortizzata e da qualche edizione anche molto morbida.

Quello che le ho rimproverato in precedenza è di mancare di reattività, cosa che non avviene nè nella Transcend, nè nella Adrenaline.

Veniamo quindi al test, ma volevo farvi sapere che sono partita prevenuta.

Guardiamole

Indubbiamente sono bellissime. Il colore ceruleo con il baffo dorato cangiante le rende graziose. Di primo acchito queste Brooks Glycerin 18 sembrano addirittura più “slim” del modello 17.

Per esserne certa le confronto. Il profilo è molto simile, ma la punta è effettivamente più sottile e l’avampiede tutto sembra più aderente.

La mesh della tomaia è più chiusa e apparentemente sparisce la tomaia doppia della 17. La tenuta qui sembra essere data da una lavorazione diversa delle maglie e da una maggiore elasticità del tessuto. Quello che cambia di più per quanto riguarda la tomaia è l’imbottitura della conchiglia posteriore, che si fa più sottile sui bordi per mantenere lo spessore nei punti di contatto.

Guardiamo ora l’intersuola e la suola: l’intersuola è totalmente in DNA LOFT, la schiuma morbidissima che caratterizza la Glycerin.

Il maggiore cambiamento di tutta la scarpa riguarda la suola, che sull’avampiede presenta degli intagli parziali, lasciando la zona sotto l’alluce uniforme. Questo promette una maggior rigidità e quindi reattività. E mi piace. Provando a piegarla con le mani il sospetto risulta fondato. Molto bene!

Indossiamole

La comodità appena infilate è quella “da effetto wow” su cui Brooks punta da alcuni anni.

Il piede è ben avvolto dalla tomaia, che aderisce al collo dolcemente. L’allacciatura è efficace e stranamente mi piacciono anche i lacci leggermente elastici. Il tallone viene abbracciato delicatamente dalla conchiglia.

Il comfort del DNA LOFT nell’appoggiare il piede a terra è tanto. Ma non troppo. La Brooks Glycerin 18 rimane leggera e piacevole. Non ciabattona, ma morbida leggerezza.

Corriamoci

Inizio da un progressivo, che a mio avviso è l’allenamento che in una volta sola riesce a far capire grossomodo e caratteristiche della scarpa.

per quanto non sia certo al top della forma, la spinta del piede è buona. Quei due intagli in meno nella suola dell’avampiede le danno quel pelo di rigidità che mancava.

Il controllo della rullata è buono e anche nei tratti di sterrato leggero la scarpa rimane stabile.

La cosa incredibile è che l’ho usata in altri due allenamenti tipici: lungo variato e ripetute medie e corte.

Nel lungo variato mi aspettavo un buon feeling, anche perchè le variazioni non erano a ritmi troppo sostenuti, ma lo stupore è stato nell’allenamento di ripetute.

Se rimane vero che la Brooks Glycerine non è una scarpa veloce perchè non nasce con quella volontà, il risultato è comunque piacevole. Anche a ritmi più incalzanti e rapidi la scarpa ha una buona spinta, rimanendo sempre confortevole.

Un unico appunto sul profilo slim della scarpa: un po’ più di larghezza sulle dita dei piedi non avrebbe guastato. Forse consiglierei di provare mezzo numero in più del normale.

VOTI:

AMMORTIZZAZIONE: 9

PROTEZIONE: 9

REATTIVITÀ: 7

LEGGEREZZA: 7

COMFORT: 9

ESTETICA: 10