Correre in 2: running e gravidanza
Prendo spunto da una news di 12 ore fa per abbozzare un argomento:
Io non sono un medico e non sono nemmeno madre, ma mi accontento di essere una donna e di vedere il mondo con i miei occhi di donna.
Perchè questo mondo continua a guardare alla donna incinta come ad un animaletto fragile e malato?
Non sto uscendo dal seminato, continuo a parlare di corsa, promesso.
Giusto ieri la velocista Statunitense Alysia Montano (primatista sugli 800 metri piani), ha corso la sua distanza preferita (800 metri appunto) incinta di 34 settimane. Allora, io non voglio dire che tutte le donne incinta dovrebbero mettersi a correre fino al parto, capisco che dipenda dal corpo di ognuna di noi, ma vorrei rifletterci su. Ripeto, non sono madre e non posso giudicare, mi faccio solo delle domande.
Punto 1: i medici dicono che un corpo atletico sia più efficiente durante la gestazione. Quindi consigliano di praticare attività fisica prima dopo e durante la gravidanza. Tra l’altro una madre in piena salute ha maggiori probabilità di avere figli in buona salute, riducendo le possibilità di diabete, obesità infantile e problemi di sviluppo
Punto 2: andiamo su un argomento meno medico. Partiamo dal presupposto che tutte le femmine animali, proprio tutte, siano progettate per concepire e partorire cuccioli. Avete mai visto una gatta smettere di saltare perchè incinta? Una giumenta smettere di trottare? No, a meno che non ci fossero complicazioni. Le femmine animali, essendo fisiologicamente costruite per portare a compimento una gravidanza, se in buona salute, non rimangono a riposo completo, forse rallentano la loro normale attività.
Allora perchè noi dovremmo considerarci “ammalate”? Perchè dovremmo interrompere la nostra vita normale?
L’unica precauzione che userei è di non cominciare a fare attività fisica DURANTE la gravidanza: il corpo deve essere ben strutturato PRIMA per poter accompagnare l’attività per 9 mesi.
E comunque, gli esempi sono moltissimi, per cui, signori della critica costante, smettete di guardare al vostro orticello e di volerlo tenere sempre uguale, ma imparate a relativizzare i concetti.
Il messaggio è: noi donne POSSIAMO. Sempre sotto controllo medico, mi raccomando: magari il nuoto è un’attività più facile, non siamo tutte Paula Radcliffe 🙂