10.000 della Cittadella: come gestire male una gara. E divertirsi

Io non so voi, ma a me la Pasqua non piace per nulla. Peggio del Natale, peggio pure del ferragosto. Le feste comandate, mangiare come un vitello, grigliare a tutti i costi anche se fa brutto…

Mi piacciono i PIC NIC all’aria aperta con qualche amico, organizzati rigorosamente quando c’è sole: una bottiglia, insalata di riso, pomodori ripieni e uova sode.

O il pranzo organizzato all’ultimo, nella trattoria del paese, di passaggio in auto, fermarsi al volo. E via.

Quindi i miei piani di Pasqua&Pasquetta, beh, come dire… non sono stati canonici.

Dopo una uggiosa Pasqua, mattinata da Running Motivator con una super ragazza mia compaesana (Aostana), il pranzo davanti al computer con un buon bicchiere e verdure e pesce (per me perfetto), la Pasquetta è stata all’insegna del running.

Venendo dall’esperienza della StraMilano, caotica, lenta, incasinata, ho “lumato” la 10.000 della Cittadella ad Alessandria già dal lunedì post Milano.

La 10.000 della Cittadella è una gara “storica”, nel senso che in quel di Alessandria la conoscono tutti, o meglio, tutti conoscono l’organizzatore Orlando di www.correre-chepassione.it e tutti conoscono la cittadina più famosa: Valeria Straneo.

Detto questo, è una 10km certificata FIDAL, misurata, veloce, dai panorami non bellissimi forse, ma dallo spirito da vero runner.

Una gara “di paese” con 300 iscritti. Peccato che dei 300, 200 siano fortissimi.

Sfidante quindi, poco frequentata, una gara tra amici. Tra amici FORTI.

Mi scaldo bene e parto, sotto la pioggia fine e umida dell’alessandrino. Clima fresco, mi piace.

Partono tutti forte. Io avevo previsto di partire piano, ma come si fa? Segui gli altri e BAM! 3’37” il primo km.

Rallento subito. La gara procede piatta e facile, fino al 5° km pago la partenza troppo forte, ma tutto sommato va bene, sto bene. al 5° km sono a 20’50”, contando che vorrei stare sotto i 42 minuti direi che vado bene!

Dopo il 5° km le gambe prendono un bel giro e aumento. sto bene, l’8° e il 9° scivolano a 3’55” e al nomo guardo il chrono che segna 37’39” Insomma ci sto!

Peccato che visto il numero favorevole io abbia perso completamente la testa al decimo chilometro. Corro gli ultimi 1000 metri a 4’31” e chiudo a 42’09”.

Non ho che da dirmi: brava. Ho mandato tutto all’aria perchè ho perso la concentrazione.

Succede, per carità, succede… però non ho corso nessun 1000 della gara a 4’31”, potreste pensare che sono scoppiata all’ultimo, invece stavo benissimo.

Solo ho dato per scontato di farcela e… ho rallentato.

Ho, come si dice, buttato via una gara.

Per carità, mi sono divertita e mi piace “giocare” così, è sempre una sfida, ma… ho sbagliato.

Porto a casa un insegnamento: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!

Alla prossima!

(NB: nella foto il signore ci teneva a dirmi che lo stacco dal primo uomo era di 1 minuto. Peccato fossimo al 2° km ah ah ah)

 

Ph. by Biocorrendo www.deandreafausto.blogspot.it

RunningCharlotte
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Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Showing 3 comments
  • aeden
    Rispondi

    Ciao Charlotte (Carlotta), leggo sempre con piacere i tuoi articoli, merito della loro scorrevolezza, ma il contenuto, la tua sostanza mi stanno lasciando perplesso, esterrefatto, in parte. Conosco il tuo obiettivo dei 39′ e, tra me e me, supporto la tua sfida e l’impegno che porta con sé, ma scrivere: “Insomma ci sto! Peccato che visto il numero favorevole io abbia perso completamente la testa al decimo chilometro. Corro gli ultimi 1000 metri a 4’31” e chiudo a 42’09″. Non ho che da dirmi: brava. Ho mandato tutto all’aria perchè ho perso la concentrazione”. No, questo no: smentisce il rispetto e l’amore che ho e che hai per la corsa, prova a rifletterci!.
    Un caro saluto, Aeden

    • admin
      Rispondi

      Ti è arrivata la mia risposta?

  • RunningCharlotte
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    Ciao Aeden, perchè? Ho mandato all’aria l’obiettivo, ho gestito male la gara. E’ vero. Il mio amore per la corsa resta invariato, anzi, non vedo l’ora ogni giorno di andare! Ma riconosco che fare l’ultimo km così male è stato colpa del pensiero “oramai ce l’ho fatta”… mi sono deconcentrata e non ho centrato l’obiettivo. Un errore che aiuta per il futuro a non farlo. Di che rispetto parli? Io rispetto la corsa e la gara, ma ho sbagliato e ho fatto un ultimo km a 4’31” invece che a 3’55” perchè mi sono distratta. La mia è un’ammissione di colpa. Poi come sempre ci rido sù. SPiegami dove manco di rispetto, forse non capisco io…

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