3×7 km: la mia Mezza di Varenne con tre dediche
Come affrontare una 21km? Domanda che pongono in molti.
Ci saranno sicuramente tecniche molto professionali, ma io ho la mia personalissima: divido i 21 km in 3 parti da 7km ciascuna e affida ad ogni sezione una velocità, una musica, un pensiero, un profumo, una fatica.
1-7km: il riscaldamento. Lento ma mai privo di grinta, una base solida
8-14km: il consolidamento. Forte, se possibile leggermente più veloce, ma stabile e pieno di energia umana
15-21km: la “volata”. Nel mio caso questa terza sezione è solo leggerissimamente più veloce delle altre, ma è la più “incazzata”. Quella dove tiro fuori la grinta quella vera.
Seguendo questo schema vi racconto quindi la mia Mezza di Varenne, una delle mezze più belle del Piemonte occidentale, immersa nella campagna torinese, tra campi e scuderie (le famose scuderie di Varenne appunto), grano ancora giovane e terra grassa e fertile, alberi, viali e odore di vita.
Prima sezione 1-7km: al destino
Canzone: Max Gazzè, Vento d’Estate
Profumo: fiori d’arancio
Ho dedicato i primi 7 km al destino. Quello alle volte incomprensibile, quello che ho odiato, quello che non ho accettato, ma quello che è solo mio. Credete nel destino? No? Chiamatelo allora caso, coincidenze quotidiane, fatti. Poco importa.
Ho pensato che l’hic et nunc non sarebbe tale se il destino non si fosse mosso così in questi 32 anni, se i fatti non si fossero svolti in questo modo. Dolorosi alle volte, incomprensibili spesso, ogni tanto quasi sperati.
7 km costanti, senza strappi, 7km contemplativi, come quando guardi le cose che ti accadano quasi da spettatore, ma non smetti mai di essere vigile.
Seconda sezione 8-14km: a me
velocità media: 4’38”/km
Canzone: Elisa, Dancing
Profumo: Iris
La parte centrale di una mezza maratona è fondamentale per la riuscita della stessa. La fatica inizia a farsi sentire, l’energia cala, il caldo (nel caso della Mezza di Varenne l’afa) ti toglie idratazione e ti chiude. Invece dal punti di vista del tempo in questi 7km io cerco sempre di erodere qualche secondo. Utilizzo la mia personalissima e home-made tecnica che chiamo aumenta e consolida: aumento leggerissimamente per 1 km l’andatura e poi per 2-3 km consolido e mantengo, ripeto. Infatti il gps segna una media inferiore alla fine.
E la testa? Qui è fondamentale per non farsi sopraffare. E infatti questa sezione l’ho dedicata a me. L’ho dedicata a sentire ogni parte del mio corpo, ogni muscolo. Un tecnica che usano nei corsi di rilassamento e meditazione: parto dai piedi e sento la parte del corpo, ne comprendo le sensazioni e poi la abbraccio in un abbraccio del cuore. Insomma mi concentro su di me e mi amo, ringraziando di essere lì. Quando arrivo a sentire il cuore penso a chi sono e a come sono e provo amore per me stessa. Qualsiasi difetto, qualsiasi errore. E mi perdono.
Terza sezione 15-21km: agli altri
Canzone: The Cranberries, Salvation
Profumo: Lavanda e Lime
Questa è indubbiamente la parte più dura. Necessita di energia e concentrazione, di testa, di passione per la fatica, di resilienza.
La musica si fa rock, il cuore un tamburo e il mantra è “col caxxo che mollo”. Che è il mio mantra quando vedo gli altri. Gli altri che mi fanno girare l’anima, gli altri che non capiscono, gli altri che non credono in me. Quelli, la razza peggiore, che abbassano te per farsi belli loro, come se fossi un pistone. Sono acida? sì, sono acida e i pezzi più tosti di questi 7 km sono tutti per loro e profumano di Lime.
E poi ci sono gli Altri con la A maiuscola. Gli altri che ti accompagnano nella vita, gli altri che per il solo gusto di esserci esaltano tutte le tue qualità. Quelle persone che incontri poche volte nella vita, quelle che sono come una spezia pregiata: quelli che grazie al loro essere riescono ad esaltare il tuo.
Quelli che grazie al loro esistere, alla voce, allo sguardo, tirano fuori la mia creatività, stimolano il mio intelletto. A loro vanno i momenti esaltanti e di sicurezza di questi 7km. E sono km che sanno di rassicurante Lavanda.
7km tra forza e disperazione, in una lotta bellissima tra farcela e non farcela, dove vince la mente sulle gambe, il bianco sul nero, la Lavanda sul Lime, fino al traguardo.
A chi dedico il traguardo? Ovviamente a TE.
Buone corse