4Girls4Trail: la nascita di un amore

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Ok, partiamo alla volta dei monti.

Anzi, io parto venerdì già, perchè in fondo questi sono i MIEI monti, manco un monte fosse di qualcuno…

Eppure quando li vedo, l’istinto è quello di amarli. Tanto, visceralmente. E’ un amore di pelle e di istinto. Vedo quelle montagne e voglio salire in cima, sdraiarmi sulle rocce e sentirne il calore e il profumo di minerali e  ferro.

Sara ed Elena arrivano sabato. Siamo in 3. Peccato, ma Marina si è infortunata in bici e ci manca. Un po’ perchè lei è forte, un po’ per il suo sano senso di sdrammatizzazione delle nostre ansie.

Insomma, siamo in 3. 3/4 di 4girls, ma abbiamo comunque voglia di divertirci.

E’ il nostro primo trail… anzi no, io un paio li ho fatti, ma questo è il primo trail sui miei monti.

Qual è?

Parte da Antey st André, Valtournanche, la Valtournanche ancora non nelle mani dei casermoni anni ’60, insomma, non Cervinia, ma con il Cervino: Cervino X Trail, quello “corto” di soli 25 km e 1750 metri di D+.

Una gara giovane, uno di quei trail che popolano il panorama valdostano e che raccolgono turisti e locali.

Presenti al via della lunga (55km) Dennis Brunod e Sonia Glarey, grandi atleti e grandi valdostani, ma anche tanti turisti affascinati da monti così belli.

Comunque, tornando a noi, alle 10:30 partiamo, dopo foto di rito e risatine nervose. Che ci aspetta? Io sono sempre andata in montagna, ma correre è diverso.

Il bello del Trail è che è una festa. Non senti la competizione, nemmeno troppo tra le donne, se quello davanti rallenta tu rallenti o chiedi educatamente di passare. Tutti sorridono, anche nelle salite più difficili.

Fa caldo, caldissimo, sento il sudore che cola sul collo.

Il percorso è bello e facile: 12 km in sù belli impervi, 7 km in discesa dolce, un po’ su e giù, 3 km di discesa ripidissima fino a valle e 3 km a valle in piano.

Tutto il sentiero è ben segnato e non troppo tecnico. 5 ristori, necessari visto il caldo: mangio anguria e bevo Coca cola, mi sento quasi una ragazzina ad una festa delle Scuole Medie. Sono FELICE. Respiro quest’aria e sono felice.

sapete cosa amo più di ogni cosa della montagna? Il profumo.

Il profumo dei 2.000 metri. Un misto di profumo di torta al burro, latte caldo e miele. Il profumo della madre terra, dell’accoglienza. Vorrei sdraiarmi e restare qui… Per me è il richiamo delle Sirene, uguale.

Lasciatemi qui, come una cosa dimenticata…

Invece salgo e poi scendo. incontro sara ed Elena, anche loro felici, Sara che non smette di sorridere, Elena come sempre che si perde nella bellezza della fatica.

Siamo forti insieme, più forti. Non c’è rivalità, ci sono solo allenamenti e fatiche, c’è il riconoscere il limite, la paura di scendere troppo veloce se la discesa è ripida, il sudore di una salita spacca gambe.

Tagliamo il traguardo alla spicciolata, a pochi minuti una dall’altra, prima sara, poi io e poco dopo Elena.

I miei che mi aspettano all’arrivo stentano a riconoscermi e scambiano sara per me. Effettivamente siamo vestite uguali, scure uguali e trasfigurate dalla fatica e dal sorriso che spicca appena prima del gonfiabile New Balance.

Ci si applaude, una con l’altra.

Siamo arrivate bene, o comunque benino. Insomma abbiamo dato il massimo.

Sara 16° con 3h54, Charlotte 19° con 3h57 e Elena 21° con 4h01

Siamo felici. Il ritorno è massacrante con ore di coda, ma fermarsi a cena allArcaden ad Arnad è sempre un’esperienza rilassante. E buonissima.

Due note negative: la prima, abbiamo raccolto tantissima immondizia sul percorso. Cosa credete amici runners, che dopo di voi passi qualcuno a pulire il sentieri? Il vostro integratore finito potete tenerlo nello zaino. Se ci stava pieno ci sta anche vuoto…

L’altra nota dolente è la cena. Non sono e non siamo pretenziose. La sera prima di una gara ci basta una pasta e qualche verdura, magari una birra in compagnia… Andare nel ristorantino simil tipico, dall’invitante nome di Pan et Vin e tanto di sito internet che lo definisce di cucina tradizionale, e trovare un servizio iper scadente, la maggior parte dei piatti conservati e surgelati (dalla pasta ripiena del supermercato alla verdura delle buste Orogel) è una presa in giro. Inoltre, dulcis in fundo, al momento del conto, questo ci viene fatto, dopo decine di minuti di attesa in cassa in cui nessuno ci considerava, dal cuoco che si presenta sudato e tronfiante nella sua divisa non propriamente pulita… mentre le cameriere scaricano la loro tensione una sull’altra.

Beh… preferisco un umile agriturismo in cui i pochi piatti sono genuini come all’Arcaden, dove mangerai anche salumi e patate bollite, ma nulla viene da più lontano di qualche chilometro.

Mangiare una torta di frutta in montagna e trovarla surgelata prodotta chissà dove nel mondo è un insulto all’accoglienza della mia splendida valle.

 

grazie a New Balance Italia, partner del progetto 4Girls4Marathon, che ci accompagna in queste avventure!

 

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Showing 3 comments
  • ilgattopier
    Rispondi

    Splendida festa per tre donne con le “palle”

  • doodlemarti
    Rispondi

    Bravissime!! Peccato per l’immondizia e il cibo…Ma per il resto potete essere più che soddisfatte!! 🙂

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