Asics GEL-Nimbus 23, la recensione completa
La Asics GEL-Nimbus penso che sia una delle scarpe da corsa più famose in assoluto. Sicuramente per la sua lunga vita, ma soprattutto per la sua fama di scarpa molto ammortizzata e studiata in modo specifico per il maratoneta (o comunque runner di medie distanze) amatore.
La mia prima GEL-Nimbus la usai per la Maratona di Firenze nel 2014 (leggi qui la recensione della GEL Nimbus 16) e da allora la mia storia con le scarpe da running mi ha vista prediligere scarpe più “fast”. Sono tuttavia convinta che ogni periodo della vita e dell’anno abbia la sua scarpa. Io oggi, visto lo stato “interessante” mi sto rivolgendo a scarpe più protettive e sostenute e la Nimbus è una di queste.
Il modello 23 ricalca sostanzialmente le innovazioni del modello 22 (Gel tallonare 360°, Tomaia in mesh ingegnerizzata, massima ammortizzazione) con qualche innovazione extra che la rende ancora più comoda.
Dopo diverse corse – tutte piuttosto lente rispetto ai miei standard abituali visto il mio stato di “gravida” – su terreni diversi e in diverse condizioni, ecco la mia recensione.
Guardiamola.
La GEL-Nimbus 23 è una scarpa importante dal punto di vista dell’estetica. Tra le più ammortizzate del mercato, alla vista ha un profilo che si fa vedere, una intersuola abbastanza alta sul tallone (25mm per l’uomo e 27 mm per la donna) e il gel tallonare che fa bella mostra di sé avvolgendo tutto il tallone. Questa è la sola Asics che presenta il GEL sul tallone disposto a mezzaluna, mentre le altre presentano l’inserto GEL orientato verso il tallone esterno.
La tomaia è solida, in mesh ingegnerizzata. L’allacciatura compatta.
Molto morbide e curate le imbottiture della linguetta e sul tallone.
La prima innovazione visibile è nel montaggio: la soletta infatti è in Ortholite e non più in schiuma EVA e l’Ortholite è in assoluto la soletta più confortevole sul mercato a mio avviso.
La conchiglia tallonare è sostenuta, non completamente rigida ma avvolgente e sicura.
Giriamo la scarpa e osserviamo la suola. La suola in gomma è intagliata con scanalature orizzontali sull’avampiede, a renderlo bel flessibile. Lo Space Trusstic in corrispondenza del collo del piede è questa volta inserito su un’intersuola continua, senza divisioni come nel modello 22. L’intersuola è in FLYTEFOAM / FLYTEFOAM PROPEL ma con una nuova tecnologia costruttiva, il 3D Design. Questa costruzione del materiale permette una maggior adattabilità al passo per garantire una miglior ammortizzazione a qualsiasi stile di corsa.
Il drop nel mio modello femminile è di 13mm, il più alto tra le scarpe comunemente in commercio. Nella versione uomo è 10mm.
La mia scarpa, numero 8US, 25cm, pesa esattamente 277 grammi sul bilancino. Siamo ancora sotto i 300g. Nel modello uomo, numero 9.5 US saliamo a 310g.
Infiliamola.
Infilandola nei piedi la prima cosa che senti è proprio la soletta: iper confortevole. E le imbottiture sul tallone.
Ai piedi non è una scarpa pesante, ed è flessibile nell’avampiede, quindi rispetto al passato mi pare una scarpa che può anche sostenere ritmi leggermente più rapidi.
Il drop così alto si percepisce subito, anche se a dirla tutta il GEL sul tallone si comprime abbastanza quindi penso che un paio di mm li perda in fase di appoggio tallonare.
L’allacciatura è fasciante e il tallone ben fermo.
Quello che mi piace di questa scarpa è che, pur essendo una scarpa decisamente strutturata rispetto ad altre, rimane una scarpa che accoglie il piede e non lo stritola mai.
Corriamoci.
L’ho provata su diversi fondi, ma a ritmi lenti e mai sotto i 4’45” al km. L’impressione generale è di una scarpa molto comoda e morbida, ma che non sconfina mai nella categoria “ciabatta”. Mi spiego meglio: alcune scarpe super ammortizzate diventano molto morbide. All’aumentare dell’ammortizzazione, i materiali di intersuola e montaggio si fanno sempre più leggere e morbidi. Questo le rende da un alto iper confortevoli, ma dall’altro quasi inconsistenti. Paradossalmente la GEL-Cumulus, per rimanere su Asics, che lascia il piede più libero di muoversi e utilizza una combinazione di schiume più leggera, è più “soffice”. L’intersuola quindi si comprime maggiormente e la sensazione è quella di calzare quasi una pantofola. Per approfondire trovi qui al recensione della GEL-Cumulus 22.
Con la GEL-Nimbus questo non avviene. La scarpa è comoda senza essere troppo cedevole. Questo dettaglio importante la rende una buona scarpa anche per chi pesa un po’ più del dovuto, perché anche con un certo carico la scarpa regge. E la rende una buona scarpa per una donna in gravidanza che si trova rapidamente con diversi kg extra posizionati tutti in un punto.
L’appoggio a terra è reso sicuro e stabile dalla conchiglia tallonare ben fasciante. La rullata rimane sicura per via del sistema Space Trustic sotto l’arco plantare. Mi sento di dire che anche con una leggera iper-pronazione la Nimbus può andare.
L’ingresso della rullata è molto morbido se di tallone e comunque confortevole se in mesopiede.
La reattività (che come dicevo ho testato relativamente) è mediocre, anche se il fatto di pesare comunque meno di 300 grammi la rende una scarpa poco faticosa.
Per chi è:
Per runner medio-pesanti, con appoggio neutro o leggermente pronatore, che ricercano una scarpa affidabile e stabile da allenamento. Per chi ricerca una scarpa comoda e per chi corre senza troppi pensieri. Perfetta per la preparazione di gare lunghe.
Per chi non è:
Per chi ama i drop bassi (soprattutto nella versione donna) e per chi cerca una scarpa reattiva.