BOSTON MARATHON – Il “Piano B” con i consigli di Lorenzo Sommo
“Devi stare ferma ancora una settimana e poi prima di correre aspetterei ancora un’altra settimana. Intanto facciamo la tecarterapia”
Questo, molto riassunto, è quello che mi ha detto il “fisio” (Armando Barchi, massofisioterapista e osteopata di cui noi podisti torinesi ci fidiamo ciecamente e a pieno titolo)
Solo un podista può capire come mi sono sentita. Sconfortata e incavolata.
Ma, per tutti quelli che polemizzano sui social, tengo a precisare che lo sconforto è durato circa cinque minuti. Perchè, infondo, è pur sempre solo una minima distrazione di un muscolo. Non mi sono rotta nulla e non ho una malattia incurabile e nemmeno una malattia curabile. E’ poco più di nulla.
Ma gli infortuni vanno rispettati. Quando il tuo medico ti dice stop è stop.
E qui vorrei aprire una parentesi importantissima. Dedico queste parole a tutti i podisti che si improvvisano dottori. Non importa quanti libri abbiate letto, quante ricerche online abbiate fatto, quanti mini-corsi di sport o alimentazione o affini abbiate frequentato. Non potrete MAI sostituirvi al medico. Non sapete nemmeno un decimo di quello che sa lui che ha studiato anni. Quando vi fate male, andate dal medico migliore che conoscete o quello del quale vi fidate di più e OBBEDITE. Altrimenti troverete sempre una qualche scusa per fare di testa vostra e fare di testa vostra nel 90% dei casi è una grande stupidaggine.
Quindi se vi fate male, non guardate Google. Andate dal medico.
Uscita dallo studio di Barchi ho pensato a cosa fare. Io voglio correre la Maratona di Boston stando bene. Non importa se non ci metterò il giusto tempo, ma voglio godermi questo sogno.
Per cui, ho vestito il sorriso più bello, ho fatto una bella spesa di farine e cose buone e che mi fanno bene per approfittarne e dedicarmi alla dieta e ho chiamato Lorenzo Sommo.
Ho conosciuto Lorenzo un paio di settimane fa ad un evento Reebok. Anche lui è un ambassador, ma non corre, so occupa di training. E la cosa stupenda è che lavora a Torino.
Lorenzo Sommo
Lorenzo Sommo è un “guru” del fitness, materia di cui so veramente poco, ma che prevede molti esercizi diversi dalla corsa. (anche qui, se non sapete nulla di uno sport, prima di fare di testa vostra, perchè non andate da qualcuno che sa fare proprio quel mestiere?)
Dopo un’esperienza da nuotatore agonista, ha praticato ginnastica acrobatica, arti marziali, windsurf, surf, snowboard, yoga, pilates, gravity.
Dal 2003 si occupa di studiare nuovi format di tonificazione basati su tecniche prese dall’ashtanga yoga, dal pilates e di antiginnastica per lavorare sullo sviluppo di forza e flessibilita’ integrata lavorando sul miglioramento della consapevolezza corporea.
Una volta chiamato Lorenzo abbiamo parlato del mio infortunio e dei miei obiettivi. E soprattutto
Abbiamo impostato un piano B
Devo lavorare su due fattori:
- cardio respiratorio: dobbiamo trovare esercizi per “ingannare” il mio cuore. Cioè fare dei lavori di fartlek che portino sù le pulsazioni senza usare le gambe. Niente nuoto, spinning, nè ovviamente corsa.
- potenziamento: quando mi sentirò ok devo recuperare i muscoli delle gambe. In due settimane la massa muscolare un po’ scende, è inevitabile. Per cui bisogna rinforzare i muscoli, soprattutto quelli che “aiutano” quello infortunato
Domani iniziamo con un’ora di training. Vi aggiorno su cosa abbiamo impostato.
I sogni vanno sempre perseguiti. Senza drammi e sempre con il sorriso.
(sto pensando alla Maratona di Berlino…)