Break Free – il video che tutti vorrebbero aver girato

Ieri, che poi era l’Epifania, ho corso una mezza maratona, cercando di pensare il meno possibile al mondo. Finchè il mio amico Cesco non mi ha inviato questo video.

Non se per prendere in giro me, che mentre gli altri escono a lavorare io esco a correre, o piuttosto per prendere in giro le persone con le quali normalmente mi accompagno in queste corse, che come minimo hanno 10 anni più di me (alle volte arrivano a 30).

Il mio “non pensare” è finito.

Mentre io correvo (e con grande fatica), il mondo ha scoperto Eugene Mehrer, ventiseienne creativo che ha realizzato un video super virale.

Nel video un attempato nonnino, rinchiuso nella sua comunità per anziani, tra demenze senili, Alzheimer, cleptomanie e vecchiaie trasformate in macchiette (il mondo, gli anziani li vede così), pensa a correre.

Pensa a correre, ci pensa così tanto che lo fa. Recupera le vecchie scarpe, quelle di una volta. Corre nei corridoi, tra chi innaffia televisori e chi delira, bloccato da infermiere e porte chiuse.

Corre.

Corre, via, via da questa prigione che è quello che il mondo vuole vedere. Corre. Corre finchè l’intero pubblico di colleghi “vecchietti” non lo aiuta ad evadere. Dai luoghi comuni, dalle convenzioni, dalle porte chiuse.

Corre ed esce.

Corre ed è libero.

Mentre sudavo i miei 21 km di ieri, il mondo ha scoperto questo video. 

E forse ha scoperto almeno in parte la corsa.

Break Free. Un video perfetto, girato per Adidas e rifiutato dall’azienda – per motivi che non ci è dato sapere. Un video che interpreta tutto.

Break Free. Un video che va contro lo schema running-sport-giovani-fighi-culi scolpiti-color run-maratona-wonder woman-scarpe fluo-calze in tinta-dimagrire-essere alla moda.

Un video scaturito da un amore enorme per questo sport, uno sport LIBERO. Uno sport per tutti, proprio per tutti. Uno sport che fa bene, un modo di cambiare la vita, di renderla migliore…

A 70 anni correrò. Per il momento tifo per tutti i settantenni che sanno sognare. E per gli ottantenni, i sessantenni, i ventenni.

E per me.

Guardatevelo, se non lo avete già fatto:

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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