Bryce Canyon: correre tra fate e sciamani
La mia tenda si chiama Bryce, Ferrino Bryce.
Sarà un’indicazione del destino, oppure sarà che il Bryce National Park è molto vicino allo Zion National Park, oppure sarà che pare essere uno dei parchi più fatati del west… comunque non potevo non andarci e portarci la mia Bryce: una specie di incontro tra omonimi:
Tenda: Ciao, come ti chiami?
Parco: Bryce e tu?
Tenda: Sai che mi chiamo come te?
Parco: io mi chiamo Bryce Canyon da sempre. Mi hai copiato…
Tenda: eh sì, lo so, ma io sono LA Bryce, tu IL Bryce.
Vabbè, sospendo il dialogo tra parchi e tende e continuo, devono essere i troppi grassi saturi della dieta made in USA.
Comunque, il Bryce Canyon è famoso per la sua conformazione particolarissima: immaginate una foresta verde e una collina di conifere e poi, track!, una spaccatura si apre nella terra rossa come quella dei campi da tennis e una moltitudine di comignoli di terra, uno attaccato all’altro. Alti qualche decina di metri sembrano non dover stare nemmeno in piedi. In effetti se provate a salirli si sgretolano… sopportano il misero peso dei Chipmunk che risalgono saltellando le terre, ma già un gatto li farebbe cadere (Come cosa sono i Chipmunk? Non ve lo ricordate quel cartone Alvin Superstar? I 3 scoiattolini che cantano nella band…ecco, loro non sono scoiattolini e la band si chiama Chipmunk: i chipmunk sono dei piccoli roditori americani a metà tra topi canguro e scoiattoli)
I sentieri del Bryce Canyon, malgrado l’aspetto scoraggiante dei camini, sono facilissimi. Un dedalo di percorsi in terra battuta, perfettamente liscia si snodano tra i dislivelli del canyon e lo percorrono tutto. Potete scegliere di addentrarvi tra i comignoli oppure di rimanere sul limitare del canyon e godervi lo spettacolo dall’alto.
Io ho scelto di fare entrambe le cose.
Andate in macchina (o in navetta) fino all’ultimo punto della prima parte del percorso: Bryce Point. Da qui si snodano 2 sentieri, il sentiero più turistico che rimane sul crinale: Il Rim Trail; e il più faticoso Peekaboo Trail, che scende nel canyon.
Vi consiglio di iniziare proprio dal Peekaboo (sembra difficile se guardate i depliant del parco, ma non lo è affatto. Questo però vi garantisce la poca affluenza di merenderos e vi permetterà di godervi la corsa in quasi solitudine).
Scendete negli “inferi” del canyon e lasciatevi stupire dalle conformazioni scavate dall’acqua nella terra. Passate tra ponti naturali, gallerie, strettoie, con colori che variano dal giallo zafferano al rosso campo-da-tennis.
Ad un certo punto il percorso incontra un altro trail, Il Navajo Trail. Prendetelo in direzione nord e continuate salendo tra camini e passaggi incredibili, fino ad arrivare al Sunrise Point. Qui incrocerete il fatidico Rim Trail, che seguirete fino al punto di partenza, passando da vedute eccezionali e passaggi esposti, a cavallo tra il Canyon e la foresta.
Il Navajo e il Rim trail sono più semplici per cui dovrete incrociarvi con turisti di tutte le provenienze, compresi quelli in ciabatte che non riescono a scendere. Portate pazienza, in ogni caso ne vale la pena, anche se il GPS vi dirà che perdete velocità.
Il dislivello vi garantirà glutei di marmo (purtroppo durano poco :-))
In tutto sono 13 km, ma volendo potete accorciarlo saltando il Navajo Trail e andando direttamente al Rim Trail.
Ma mi raccomando, anche se avete poco tempo, scendete per il Peekaboo. imperdibile.
Per rendere le cose più semplici eccovi il mio percorso dettagliato su Garmin Connect:
Grandissima!!!! Grazie degli spunti. Ripeterò fedelmente a ottobre. Besos!!!