Buon anno Emma: una storia d’amore
Quella di Emma è una storia normale.
La normale storia di una donna che cerca un suo posto nel mondo. Una storia come tante, come la mia, come le vostre.
Avete mai conosciuto una di quelle persone che sembrano alla continua ricerca di qualcosa? Che spasmodicamente sono dirette verso qualcosa? Quelle persone che non stanno mai ferme, che non si lasciano andare alla pigrizia, che appena la situazione diventa calma tornano a fremere come in una stanza troppo chiusa.
Emma è così.
Emma è continuamente in viaggio verso qualcosa che non sono mai riuscita a vedere, qualcosa che è nella sua mente, certo, ma che manco lei ne vede i contorni.
Emma cerca, Emma non si ferma mai.
Conosco Emma da tanti anni, forse 10, forse di più. Non ricordo nemmeno quando mi sono resa conto che a lei non era mai sufficiente ciò che aveva.
L’ho vista voler essere un’artista, poi voler cambiare il mondo, migliorarlo, per poi rinchiudersi in un posto di lavoro fisso con la sola idea di fare la manager.
L’ho vista ridere, ubriacarsi e ballare fino alle 4 del mattino, cambiando idea dopo pochi mesi per chiudersi in una vita salutista.
L’ho vista piangere per amore, far piangere per amore, l’ho vista amare come poche persone sono capaci di farlo e poi l’ho vista arrendersi alla prima difficoltà.
L’ho vista dire “per sempre” e rimangiarsi tutto, l’ho vista mollare il lavoro, l’ho vista decidere di partire per Parigi e poi tornare indietro ancor prima di aver cominciato.
Emma, come dice mia mamma, “non è mai contenta”.
La verità è che Emma si annoia presto delle questioni normali e cerca costantemente l’ebrezza del nuovo. Le piace appassionarsi, le piace metterci energia, le piace arrivare al risultato in fretta.
Emma fa a gara a chi risolve prima i rebus per avere subito la risposta, ma quando la trova è già passata al rebus successivo.
Una sola cosa non la annoia mai. Correre.
Correre è l’unica costante, l’unica cosa che non molla mai appena la finisce.
Quando ha un problema Emma corre e tutto svanisce. La noia, la voglia di scappare, la paura di impegnarsi, i sensi di colpa per aver distrutto troppi futuri possibili.
Correre è ciò che la calma.
Le ho chiesto molte volte perchè non cambia sport, ogni tanto, perchè ogni tanto non fa una camminata in montagna, o non va in bici.
Ma Emma corre e non ne vuole sentire ragioni.
Corre, poi torna a casa tutta sudata, in quella casa che piace solo a lei. Torna e mette insieme le sole cose delle quali non si stufa mai: se stessa e le sue passioni.
Emma porta sempre un profumo di fiori, ha un debole per le patate bollite, le lenzuola bianche e la corsa.
Il resto sembra non essere mai abbastanza, ma non le serve altro.
Emma corre e correrà anche tutto il 2017, come ha sempre fatto. Io la seguo, con il sorriso, aspettando la sua prossima idea balzana.
So che questo è il suo modo per essere felice.