Ca’ Mon, Capire il Monferrato con il Festival Itaca
Mia nonno Liliano è nato nel 1921 a Pontestura Monferrato, un paese di un pugno di case immerso nell’umidità della pianura padana: zanzare d’estate e nebbia d’autunno.
La città più vicina è Casale Monferrato.
A Casale, quando stavo dai nonni, andavamo alla Bistefani a comprare i Krumiri e a fare la spesa “quella grande”, perchè a Pontestura c’era solo un piccolo alimentari e verdure e uova venivano da orto e aia.
Andare a Casale era la festa: il nonno preparava l’auto, quella Fiat Uno che ricordo bene, con i sedili grigi a righe rosse e grigio scuro. La nonna mi vestiva e si partiva.
Da “grande” , solo da grande, scoprii le brutte storie delle morti dell’amianto e quelle belle dei mercatini dell’antiquariato e delle fiere in piazza, ma, quando vado a casale, sento ancora nella memoria l’odore della Uno grigia e di quei viaggi.
Al ritorno ricordo che percorrevamo quella strada tra i campi, una strada dritta e ondulata e che il gioco era sempre lo stesso: “chi vede per primo il campanile?”
Il Campanile di Pontestura ad un certo punto emergeva tra il grano, dietro ad un albero.
Allora eravamo veramente a casa, con tutta l’emozione che l’odore delle tue radici ti porta dentro.
Quando penso al Monferrato i ricordi si fanno sempre quieti. Gli autunni umidi e i campi estivi al profumo di granturco, le colline da “scalare” in bicicletta, su e giù fino a Camino, dove il Castello portava immagini di fiabe.
A 19 anni preparai l’esame di maturità a Pontestura. La mattina a studiare e il pomeriggio in mountain bike nei campi. Il Monferrato è un luogo contadino, ma Signore. Le cascine sono grandi e poderose. I portici enormi accolgono trattori dall’aspetto seducente. I paesi hanno, la maggior parte delle volte, almeno un paio di chiese, erette in mattoni rossi in quello stile elegante che è il barocco piemontese.
La domenica mattina, quando le campane suonano, e l’odore di acquasantiere si accompagna al monito della nonna che ti intima di sbrigarti e andare nei banchi avanti, come se il Signore ti dovesse vedere in faccia per sapere che sei andata a trovarlo “vai avanti, che si vede meglio”.
Amo questa terra grassa, amo correrci e amo passarci le domeniche. Tutto prende quel profumo di sole e agnolotti alla piemontese che mi fa diventare ogni volta più forte. Amo il Monferrato e mi sento ancora a casa oggi, che le estati di Pontestura sono ben lontane.
Ca’Mon, Capire il Monferrato
“Ca’Mon” è la crasi di Capire il Monferrato ed è un invito a farlo. detto all’americana,
C’mon!
Ca’Mon è un progetto culturale di aggregazione di risorse umane e qualità, finalizzato a sostenere la crescita del territorio “Monferrato”.
Ca’Mon è prima di tutto fare, insieme, possibilmente bene.
L’obiettivo è quello di far scoprire il Monferrato a 360°, anche sportivamente, attraverso contest, presentazioni di libri, convegni, incontri, laboratori, sapori, teatro, musica, documentari, mostre, itinerari a piedi e a pedali, per vivere l’emozione del viaggio in maniera unica e responsabile.
All’interno di Ca’Mon quest’anno viene presentato un nuovo progetto: “Itaca 2018 – migranti e viaggiatori”
Itaca è il primo e unico festival in Italia che si occupa di turismo responsabile e innovazione turistica.
Itaca Monferrato si svolgerà da sabato 13 a domenica 21 ottobre 2018, presentando idee ed eventi.
Una mescolanza di voci e colori, persone che pensano, discutono, condividono, in una parola: “noi”. Per questo Itaca 2018 ospiterà e condividerà emozioni, discorsi, sguardi e capirci, per guardare a questa terra con amore, ma anche con ironia così da sfuggire a luoghi comuni e offrire semplice autenticità. Un progetto d’amore che desidera operare con libertà di azione da zavorre campanilistiche e mentali che talvolta interferiscono o impediscono scelte moderne e ponderate. Raccontare e incontrarci in modo semplice, attraverso la nostra passione, i nostri desideri, i nostri valori e quelle specificità amalgamate tra passato e presente con uno sguardo nobile ed entusiasta al futuro.
Uomini e donne con la loro storia; uomini e donne che hanno fatto del rapporto con la terra la loro ragione di vita, e che hanno scelto di vivere questi luoghi da cui traggono nutrimento per il corpo e per l’anima. Un viaggio affascinante nel Monferrato, uno scambio aperto e continuo di incontri, sguardi, emozioni e conoscenze, dove ogni racconto ha un sapore. Un connubio profondo e inestricabile con i luoghi e le genti, un dialogo tra generazioni con rinnovata consapevolezza per concepire nuove opportunità.
A Itaca parteciperò anche io, sabato 20 ottobre alle ore 10.00
Parleremo di come vivere uno sport slow, di come il benessere faccia parte di ognuno di noi, di come possiamo essere, con la nostra corsa, parte integrante di un territorio complesso e multisfaccettato.
Per informazioni
trovate il programma qui:
EVENTO I.TA.CA’