Il battito animale: cuore e gambe, che coppia
Qual’è il muscolo più importante di un runner? domandona da 10milioni di dollari.
Il quadricipite? No? Il gluteo? No?? Ce l’ho: gli addominali. Anche.
Il muscolo più importante è il cuore! Banale vero? Perchè il cuore batte sempre, ininterrottamente, mica solo quando corri. Il cuore è lì, battito dopo battito e quando corri lui accelera.
Il cuore è il nostro motore, è quello che pompa la benzina e muove i pistoni, runners, senza motore dove andiamo?
La notizia molto positiva è che, essendo un muscolo, si allena. Esattamente come tutti gli altri. E più il muscolo è allenato, più sopporta la fatica, più pompa in modo efficace.
Come si allena il cuore? Indovinate? Facendo sport. Facendolo battere forte e chiaro. Di una banalità stupefacente, no?
Ma… Anche se un muscolo, il cuore non è un quadricipite. Per quanto facciamo un’incredibile attenzione a tutti i nostri muscoli, vi assicuro che un piriforme che rompe le scatole è moooolto meglio di un cuore che fa le bizze.
Altra difficoltà: il cuore non si vede, è dentro di noi. Non vediamo se cresce, non possiamo stirarlo, nemmeno massaggiarlo e in più non si riposa mai.
L’unica cosa intelligente che possiamo fare è: monitorarlo per capire come farlo funzionare al meglio.
Voi avete mai usato un cardiofrequenzimetro? Non ho chiesto se lo avete, perchè immagino che i vostri GPS siano dotati di fascia cardio e se non lo sono so bene che ne avete uno da qualche parte.
Vi ho chiesto se lo usate.
Vi dico la verità: io non lo usavo.
Poi il mio “Body manager” mi ha vivamente consigliato l’utilizzo di uno strumento per monitorare i battiti, anche una cosa semplice.
Perchè monitorare i battiti del cuore? Se volete leggere cosa succede dal punto di vista medico vi consiglio questo articolo : Sai Usare il Cardiofrequenzimetro? In cui il Dott. Massarini di Vitalia vi spiega la parte “numerica”.
Io vi spiego perchè è utile conoscere i propri battiti.
Solitamente io faccio le mie ripetute “a sentimento”, oppure “spingo” ad una gara quanto penso sia giusto spingere. Sono (ero) dell’idea che un atleta senta il suo corpo meglio degli altri e quindi ho sempre fatto a sensazione.
Dopo 2 settimane che uso un cardiofrequenzimetro (un Suunto M5) ho capito che forse non mi sento così bene come credevo.
Secondo il calcoli del doc io ho una FCmax intorno ai 180 battiti al minuto e una soglia anaerobica intorno ai 170 battiti.
Quindi ve la faccio breve.
Se corro allunghi sui 100 metri “a palla” dovrei stare molto vicina ai 180 battiti, se corro ripetute di 500 metri dovrei essere intorno ai 170, se le ripetute si fanno sui 1000 metri intorno ai 165 battiti. I miei 10.000 il 18 maggio li correrò intorno ai 165 battiti medi, appunto.
Venerdì ho fatto un allenamento in progressione: 2 km a ritmo di fondo medio a 4’50” + 3 km a ritmo gara a 4’30” e gli ultimi 2 km “a palla” a 4’20”.
Quindi, secondo le teorie, il mio cuore avrebbe dovuto essere a 155 battiti nella prima parte, poi a 165 e poi a 170/175 battiti.
Ho provato a fare “a sentimento”. Lo sapete cosa segnava il cardio? 152 la prima parte, 160 la seconda e 165 la terza.
Quindi?
Quindi potevo tirare di più.
Morale: correre è bello e ci permette di sentire il nostro corpo, ma esistono strumenti che ci permettono di controllare scientificamente le nostre progressioni. E se si tratta di cuore, bhè, allora cosa aspettiamo?
Consiglio: scegliete un modello come il Suunto M5 se non avete un cardio, non economizzate troppo. I modelli base vanno benissimo, ma non vi permettono di archiviare i dati sul vostro computer e quindi non vi permettono di mantenere uno storico dei vostri allenamenti. Per il marchio da scegliere non ho consigli. Io uso Suunto da sempre per la montagna e trovo che sia un brand particolarmente affidabile, ma qui si apre un mondo di test che magari affronteremo in futuro.