E’ il momento di mostrare chi siamo e qual è la nostra forza
“ma tu non corri?”
“no, sono ferma dal 9 marzo”
“ma si può correre, no? Vicino a casa. Dieci giri dell’isolato, oggi è domenica e non c’è mercato”
“non mi va”
Questo è il dialogo che ogni mattina avviene nella mia testa. Stamattina ancora di più. Stamattina dovevo correre l lunghissimo a Roma.
Stamattina ho bisogno di aria, di uscire. Di prendere quel poco sole che rimane della giornata.
Invece non esco, salgo sui rulli e pedalo.
Mi piace? No, mi fa schifo, o almeno mi faceva schifo prima di oggi. Oggi va bene così perchè uscire e fare dieci giri del mercato non ha senso, non mi va, benchè vorrei tanto sentire l’aria in faccia, non mi va proprio. Non riuscirei ad esprimere la mia forza correndo come una drogata va verso lo spacciatore.
Oggi voglio scoprire chi sono, oggi voglio scoprire la mia forza.
Non desidero diventare una di quelli che stanno lì a criticare gli altri, anzi, ho sempre odiato chi ti deve insegnare a vivere. Forse lo farei a riguardo di temi fondamentali, come la sostenibilità ambientale, come i diritti delle donne, come la lotta contro il razzismo. Non per la corsa.
Quindi salgo su questi dannati rulli e pedalo, perchè in fondo il mio corpo ha bisogno di bruciare, il cuore è troppo abituato a salire e faticare. Perchè devo muovermi in qualche modo, anche stando ferma. Ho corso quasi tutti i giorni negli ultimi anni, ultimamente anche più volte in un giorno. Oggi il mio corpo ha fame di fatica.
Eppure ho bisogno di qualcosa di più importante.
Oggi voglio scoprire chi sono in fondo al mio cuore. Voglio tirare fuori la parte più intima di me e per farlo devo sopportare.
Sfruttare la difficoltà per riflettere
Oggi abbiamo lunghe ore per pensare e io ho pensato tanto. Quanto è vero che amo la corsa, oggi non riesco a correre. Correre significherebbe per me buttare via l’occasione di capire fino a che punto amo questo sport e perchè.
Guardo tutti gli amici che stanno impazzendo senza corsa e bici, da quelli che mi fanno sorridere perchè corrono in casa, a quelli che si lamentano sui social come se gli avessero tolto chissà quale diritto. Non ho un giudizio, non li condanno. Solo che voglio andare un po’ oltre a queste piccolezze. Penso che sia arrivato per me il momento di scoprire la parte più tosta di me.
Per questo non corro: voglio farne a meno. Voglio ripulire, resettare, comprendere. Voglio ascoltarmi, in quelle noiose ore sui pedali senza muovermi di un millimetro, voglio ascoltare la mia forza.
Resettare e ascoltare
Resetto e ascolto. Il mio corpo mi sta dicendo moltissime cose in questo periodo e sono cose molto belle. Mentre fino ad un mese fa non mi davo il tempo di ascoltare, oggi ascolto.
In questi giorni qualcosa ho capito e questo è quanto:
- la corsa per me è un mezzo, non un fine. Io uso la corsa per arrivare ai miei obiettivi, qualsiasi essi siano. Se sostituisco la corsa con altro il risultato non cambia. Purtroppo sono più brava a correre che ad arrampicare, ma la mia forza è nella fatica, di qualsiasi tipo.
- amo la montagna più di ogni altro ambiente. Per quanto la natura mi crei tutta quanta un benessere interiore profondo, quello che mi manca veramente è la cima. Quello che farò quando tutto ce lo permetterà è salire in montagna.
- sono una donna tosta, non ho dubbi. Malgrado tutto mi sono ritrovata molto forte e centrata. Non ho ancora dato di matto, non sproloquio sui social e onestamente non ho nemmeno così paura del futuro.
- necessito di programmazione. Per stare bene ho bisogno di scandire orari e tabelle. Ho bisogno di avere compiti da fare e tabelle di marcia da seguire. Anche ora che nulla ha più un tempo assoluto, io devo dare un tempo a tutto.
- sono una persona solitaria. Siamo solo in due in casa, ma mi manca la mia solitudine. Da sola sto bene, ovviamente non da sola per sempre, ma non ho una morbosa necessità degli altri. Sto bene con me.
- sono solitaria, ma amo le persone e l’odio mi ferisce. Se è vero che sto bene sola, l’odio tra le persone mi ferisce. Non riesco a portare rancore, tranne che verso le persone che odiano. Queste persone mi feriscono nel profondo, anche se non sono io l’oggetto dell’odio. Per questo le sto depennando dalle persone che voglio frequentare.
- se alleno le braccia, mi vengono le braccia muscolose. Questa è una scoperta recente e apparentemente sciocca, ma non lo è.
E’ arrivato il momento di scoprire chi sono veramente e ridisegnare gli obiettivi.
Quello che sto scoprendo di essere mi soddisfa, ma in questo periodo voglio affinarlo.
Il futuro mi porterà in montagna, questo mi è molto chiaro e mi porterà ad una fatica programmata, una fatica che mi fa sentire viva. Non so se mi darò mail al trail running, non credo, ma vorrei dormire presto con un baldacchino di stelle sopra la testa, alla fine di un sentiero di terra e sassi, magari da sola.
…avrei potuto scriverlo io, questo post. Grazie di cuore!