Chiacchiere tra donne: intervista a Graziana Pè
Graziana sembra un uccellino. Io la seguo su Instagram perchè mi mette allegria. Con i suoi capelli corti e colorati, ogni volta un po’ diversi, ogni volta con la loro personalità.
Graziana mi fa allegria sempre.
Per questo quando ho saputo di avere l’opportunità di fare due chiacchiere con lei al Mountain Festival The North Face sono stata particolarmente contenta.
Ho cercato di seguirla di corsa sui sentieri, ma non avevo abbastanza gambe. Per questo ci siamo messe comode al rientro.
Subito sembra una ragazza riservata, ma alla fine mi trovo a dover fare un riassunto di tutto quello che mi ha detto, perchè mi ci sono trovata così bene che volentieri avrei continuato per ore.
Graziana, tu sei un’ottima atleta nel panorama trail running italiano, ma è da poco che frequenti questo ambiente. Ti è sempre piaciuta la montagna?
In realtà no. Mio padre è un “montagnino vecchio stile”, di quelli doc che passano le vacanze a camminare su per i monti. Mi ha sempre trascinata, ed è il caso di dirlo, su per i monti. Io lo detestavo.
Non amavo la montagna, io preferivo i centri commerciali e le feste. Mi piaceva vestire alla moda, portare i tacchi, amavo il maquillage ( ancora oggi è particolarmente truccata per essere una trail runner ndr)
A me piaceva andare dove c’era tanta gente, musica, folla. Sono sempre stata una “ragazza da Riviera Romagnola”, in vacanza in luoghi affollati, fare tardi, divertirmi.
Poi, per caso, ho conosciuto il mondo della corsa.
Raccontaci, come hai iniziato, quindi?
Sei anni fa mio marito ha iniziato a correre con gli amici. Si era messo in testa di partecipare ad una gara locale, la “Provaglio-Guglielmo”. Ero molto scettica perchè mi apreva una gara fuori dalla portata sua e tanto più mia: 32 km sui sentieri, decisamente troppo.
Ho iniziato con lui, lo seguivo lentamente nelle uscite domenicali. Uscivamo giusto fuori casa, senza tabelle, senza allenamenti. Io correvo per condividere questi momenti con lui, ma non ho mai preso la cosa seriamente.
Frequentavamo le gare della domenica, qualche dieci chilometri e poi qualche mezza maratona, ma senza la voglia di competere.
In realtà mi piaceva: arrivavo sempre a premio di categoria, mi divertivo. Ma nulla di più.
E quindi? Dalle gare della domenica al trail?
Mio marito si iscrive con gli amici al suo primo trail e io lo accompagno. Dovendolo aspettare partecipo alla non competitiva, giusto per divertirmi nell’attesa. Provo e mi diverto veramente.
In strada avevo poca soddisfazione, ma lì corsi facilmente, senza pensieri. Mi divertii tantissimo e mi tolsi quelle soddisfazioni ce in gara su strada non provavo.
Dopodichè il resto è quello che vedi ora.
Mi è piaciuto così tanto che ho continuato, ho allungato con i chilometri, non sono più tornata su strada.
Andavo bene sui sentieri, non correvo per vincere, ma per stare bene, solo che poi vincevo anche.
Quale è stata la tua prima gara?
Nel 2014 mi sono iscritta alla CC, la mia prima ultra, la 10o chilometri nel quadro delle UTMB. L’ho adorata e dopo due anni ho corso l’UTMB completa.
Oggi mi alleno costantemente e tra poco correrò l’Adamello Ultra Trail (lo vince).
Non sono fortissima, ma amo questo sport, mi sento me stessa qui in mezzo ai monti. Guardo i miei tacchi alti del passato e mi sento diversa.
Ho sempre lavorato da parrucchiera nel salone di mio cognato. Oggi ho lasciato quel lavoro perchè non sono più la stessa Graziana di prima. Sto bene in montagna con una tenda, a sognare, a ridere, mi sento libera. Lavorare con The North Face mi dà la possibilità di godere della montagna e di correre. Tutto qui, non ci sono segreti.
Oggi sto bene.
Correre è la mia vita, la montagna è la mia vita.
E tuo marito?
Lui ha smesso. Ogni tanto corre con me, ma per lo più mi aspetta e mi sostiene.