ColorCharlotte: The Color Run, Milano 7 settembre 2013

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Credo che ogni tanto fare qualcosa di “stupido” ci renda più adulti, o almeno degli adulti più sereni.

Farsi spruzzare di polveri colorate mentre corri non è esattamente l’idea che fa impazzire di gioia un runner “serio” (come me, ogni tanto).

Il runner serio prepara gare sopra i 21 km, segue delle tabelle, sta attento all’alimentazione (questo gli altri, io no….). Il runner serio se gli dici che fai 5 km si mette a ridere e ti snobba. Il runner serio se qualcuno lo batte su Nike+ gli girano un po’ le palle. Il runner serio se salta un allenamento si sente in colpa…

Eppure, dopo anni di serietà rischi la noia. Rischi di cadere in quell’ansia da prestazione per cui se prima facevi 21 km, ora ne devi fare 42. Se ne facevi 42 devi farne 100 km… e ti ritrovi così a sognare l’Ultra Trail e ad angosciarti perchè non ci riesci (e non ci riuscirai forse mai).

Da tanto tempo non mi iscrivevo ad una 5 km, forse una 5 km non l’ho mai nemmeno fatta, ma quando ho visto le facce della gente nelle edizioni precedenti di questa corsa ci sono voluti 30 secondi per convincermi

The Color Run, il fenomeno che sta prendendo piede in tutto il mondo: 5 km a passo libero, attraversando 4 postazioni dove uomini, donne e bambini ti sommergono di polvere coloratissima fino a ricoprirti completamente.

Arancione, blu, giallo e fuxia..

Il senso?

Onestamente non lo so, ma posso solo dire che è liberatorio, che ti fa ridere, che non ti fa guardare il cronometro, che ti fa venir voglia di buttarti per terra e rotolarti nel colore.

Ultima tappa italiana, Milano, 12.000 iscritti, di ogni età, sportivi e sedentari (il tipo davanti a me beveva una birra).

7 settembre 2013, la mia prima 5 km.

Tempo impiegato: 45 minuti (credo, non ho controllato).

Un bellissimo ricordo e una giornata speciale.

Dedicato a tutti runner che si prendono troppo, troppo, troppo sul serio. Coloratevi!

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