Come organizzare un viaggio sportivo: bike e running
Da diversi anni scelgo la mi versione di viaggio: il Viaggio Sportivo.
I miei viaggi in giro per il mondo hanno una finalità sportiva o comunque sono dei lunghi trekking, degli itinerari slow.
Come molti amo viaggiare usando principalmente i miei mezzi, cioè le gambe, per cui gran parte del viaggio è impegnato da corsa, cammino e, come in questo caso, bici.
In molti mi avete chiesto come mi organizzo, se mi affido ad agenzie, se viaggio da sola, se uso mappe, siti, consigli online, se conosco qualcuno del luogo o altro.
Proprio per voi scrivo questo articolo.
Come organizzare un viaggio sportivo?
La prima cosa da fare è scegliere il tipo di attività che volete fare.
Molti pensano di dover scegliere prima la location, ma in realtà è sbagliato. Infatti pensate se decideste di andare, per esempio, a visitare la Lapponia di corsa. Potrebbe essere la scelta sbagliata se non siete attrezzati per la neve e vi dovreste magari convertire a correre in luoghi ridotti. Ideale se con voi aveste l’attrezzatura per lo skitouring, invece.
Quindi prima pensate bene a quale sport volete praticare e a come volete perlustrare la zona.
Se volete andare in bici da strada dovrete scegliere un luogo con buone strade asfaltate, se volete fare trekking un luogo con una rete di sentieri alla vostra portata, se volete correre un luogo senza dislivelli esagerati e con temperature accettabili, se volete fare trail running un luogo naturalisticamente adatto. Eccetera eccetera.
Ad esempio, prima di andare a Lanzarote questo autunno, avevo identificato come meta Dubai, attirata dai viaggi di alcune mie Instagrammer preferite come Manuela Vitulli. Poi, però, ho pensato che dopo la maratona di Chicago le mie gambe non avrebbero gradito correre nel deserto e avrebbero preferito la bici a Lanzarote, per cui ho rimandato Dubai al futuro.
La seconda cosa è identificare il luogo.
Non pensate soltanto al luogo preciso, ma all’atmosfera che volete trovare e al motivo per cui andate. Al clima che troverete e ai servizi che vi può (o non può) offrire.
Potrebbe essere una città con dei dintorni molto interessanti, un’isola tranquilla e rilassata, un itinerario che attraversa diverse aree, un luogo esotico, una montagna. Prestate attenzione anche alla cultura del luogo, non solo alla bellezza estetica. Per quanto uno dei miei grandi sogni sia visitare lo Yemen, dubito che penserei ami di visitarlo di corsa, soprattutto da donna.
Informatevi sugli itinerari a piedi, in bici, di corsa.
A questo punto cercate online esperienze simili alla vostra o servizi in loco che propongono tour guidati. La rete raccoglie tantissime informazioni utili e molte opinioni interessanti.
Poi acquistate mappe e guida.
Fondamentale per qualsiasi turismo avere una mappa. Diffidate di chi vi invita a farne a meno appoggiandovi allo smartphone o alle indicazioni in loco. Acquistate la mappa dei sentieri. Potete cercarlo in e-commerce o, se siete fortunati di abitare a Torino, andate alla Libreria La Montagna, che ha mappe di qualsiasi parte del mondo (o quasi).
Cercate gli itinerari e tracciateli, misurateli, chiedetevi se sono alla vostra portata e, ancora una volta, provate a vedere se qualcuno online li ha raccontati.
La guida turistica è facoltativa, ma io al trovo confortante. A margine dello sport è sempre bello avere indicazioni su dove dormire, mangiare, sostare, su che itinerari turistici preferire e su cosa visitare.
Prenotate il viaggio e l’hotel eventuale.
Ora cercate il modo per arrivare in loco. Se volete usare la vostra bici vi consiglio di valutare itinerari diretti o il più possibile diretti. Meno cambi di volo fate e più tranquilli sarete per la vostra bici. Meglio il treno se possibile.
Se viaggiate con zaino in spalla pensate sempre ai tempi di transfer tra un volo e l’altro in cui avrete il peso dello zaino addosso o di cambio treno/pullman. Sembra stupido da dire, ma viaggerete già a piedi con lo zaino per molti giorni, inutile sovraccaricarsi durante il viaggio di arrivo.
Per quanto riguarda il pernotto, un tempo io andavo molto all’avventura, affidandomi ai consigli locali e non prenotavo hotel o pernottamenti, se non (forse) il primo. Oggi vi consiglio vivamente di prenotare almeno i primi tre giorni studiando bene le tappe del viaggio e di procedere poi di giorno in giorno per quelli successivi, valutando gli eventuali ritardi o anticipi sulla tabella di marcia.
Quando prenotate ricordatevi di specificare che avete attrezzatura con voi, che sia la bici o il semplice zaino da trekking o anche solo specificate il tipo di viaggio che state facendo. I gestori sapranno accogliervi meglio e preparati. Mi è capitato di arrivare in un hotel sotto il diluvio, completamente piena di fango… i gestori subito si sono straniti e solo dopo hanno provveduto alle mie esigenze. Per la bici questo passaggio è fondamentale.
Fate la valigia pensando a tutto.
La valigia è la parte più importante.
Per prima cosa deve essere essenziale. Qualsiasi sia il vostro mezzo, nulla deve essere superfluo. Portatevi abbigliamento sufficiente, ma minimo. Piuttosto mettete in valigia del sapone di Marsiglia e fate il bucato. Usate abbigliamento flessibile, che possa andare bene in diverse occasioni, piegate tutto perfettamente e cercate di non esagerare mai.
Siate sicuri. Se dovete scegliere tra un guscio antipioggia e un flacone di crema corpo, scegliete l’antipioggia. Se viaggiate in bici portate il casco vostro, anche se noleggiate la bici (quelli dei noleggi potrebbero essere di misura sbagliata o già incrinati)
Usate materiale tecnico. Non è perchè lavoro per un negozio di sport – di sicuro ho però un po’ di esperienza, però – ma acquistate sempre materiale tecnico per i vostri viaggi sportivi. Se siete in dubbio tra più cose a basso costo e una cosa molto cara, sappiate che con tre magliette in puro petrolio “chesefaiunascintillatibruci” non avrete lo stesso calore che con una maglia termica in breaththermo o in Polartec Air.
Sappiate che uno zaino con gli spallacci calibrati e imbottiti vale il viaggio e soprattutto che lo zaino sbagliato ve lo rovinerebbe. Sappiate che il casco da bici Mips vi salva la vita (quello che ho portato io a Lanzarote), che delle scarpe da trekking in materiale scadente possono farvi venire vesciche invalidanti e che un sistema di trekking satellitare può salvarvi la pelle.
Insomma, io sono per il risparmio, ma risparmiate sulla cena fuori, sulle patatine acquistate in aeroporto, sui souvenir inutili, sui drink lungomare (io su quelli non risparmio mai). Non risparmiate sul materiale tecnico. Ve ne pentireste.
Senza dimenticarvi che se il prodotto è buono lo riutilizzate per tutti gli altri viaggi.
Attrezzatura ad hoc.
Si apre qui il punto successivo: scegliete attrezzatura ad hoc. Banalmente se viaggiate correndo, la scarpa deve prevedere il tipo di fondo stradale che percorrerete. In un trekking valutate la presenza di neve, di ferrate, di terreni tecnici. Se viaggiate in bici chiedetevi quali copertoni montare.
Semplice, ma non scontato.
Divertitevi con un viaggio alla vostra portata.
In ultimo, pensate ad un viaggio che sia alla vostra portata. Infatti, se decidete di percorrere 2000 km in bici dovrete essere certi di averne l’allenamento, se vorrete scalare il Kilimangiaro dovrete aver fatto l’acclimatamento giusto e così via.
Online si trovano avventure strepitose, ma bisogna essere realisti. Fatevi un esame prima. Non è piacevole trovarsi a metà strada senza avere le forze nè per progredire, nè per tornare a casa.
Siate responsabili e magari l’attraversamento della Groenlandia lasciatelo al mio amico Oliviero.
Sei davvero “grande “.
Grazieeee
Anna