Correre contro se stessi. O forse è meglio dire insieme?
Questa è una frase che sento spessissimo: “Io non amo correre contro gli altri, voglio correre contro me stesso”.
Lo si dice per evidenziare il fatto che siamo amatori, che il tempo delle qualificazioni Olimpiche per noi non c’è mai stato e che al massimo possiamo ambire a un podio di categoria alla corsa del prosciutto. Quasi a schernirci, a voler evidenziare la nostra non competitività, un guizzo di “maniavantismo” per non dire proprio che siamo lì con il pettorale solo per divertirci.
Probabilmente l’ho detto anche io “Corro solo contro me stessa, non contro gli altri”. Alzi la mano chi non lo ha mai pensato.
Correre contro noi stessi o con noi stessi?
Ecco, vorrei riflettere meglio su questa frase. Soprattutto sul “contro”. Correre contro se stessi significa farsi la guerra, o comunque voler “stracciare” il me precedente. Non vi sembra un paradosso?
Noi non desideriamo competere con gli altri e invece amiamo competere con noi stessi. L’avversario siamo noi.
Ci pensavo correndo le ripetute sabato. Ripetute che non mi venivano, che mi creavano disagio. Il periodo non è dei più favorevoli come scritto qualche tempo fa e gli allenamenti sono abbastanza pesanti. Eppure, malgrado questo senso di disagio io stavo correndo CON me, non contro di me.
Riflettiamo quindi su questa nostra frase. Quando cerchiamo di migliorarci su una distanza, quando proviamo una ripetuta dando il meglio, quando allunghiamo di qualche chilometro il nostro lungo domenicale, smettiamo di pensare di correre contro di noi. E iniziamo a correre con noi.
Sentiamo le gambe, i piedi che lavorano, facciamone un’armonia musicale, come in un concerto a teatro accordiamo i nostri strumenti e iniziamo a pensare non a batterci, ma a migliorare questa melodia.
Noi siamo melodia quando corriamo insieme al nostro corpo: cuore, mente e corpo, all’unisono, o forse a canone, ma insieme in un suono magnifico e che ci fa stare bene.
Corriamo piuttosto per battere gli altri, in un gioco a chi va più veloce, o più distante, o più con il sorriso. Perchè la competizione tra concorrenti fa parte del gioco, la competizione intestina si chiama guerra.
Oppure corriamo e basta, alla ricerca di questa armonia perfetta.