Correre forte è bellissimo.
C’è una speciale bellezza nel correre forte. O, almeno, più forte. Più forte che si può, più forte di prima.
Correre forte è bellissimo.
Ovviamente parliamo di un forte non assoluto, perché quel forte lì, quello dei ragazzi che mi superano in pista che lanciano i talloni nei glutei, io non ce l’ho e mai lo avrò. Io aprlo di quel “forte” che ti fa uscire il cuore dalle narici, mentre lo senti che sale e brucia, come quando ti va di traverso la cocacola e brucia il naso. Quel forte che batti forsennatamente i piedi per terra, cercando di sfruttare ogni singola risposta elastica dei tendini, una risposta elastica che essendo una quarantenne tapasciona probabilmente farebbe ridere qualunque atleta. Ma io la sento e sento che fa alzare le ginocchia quel tanto che basta ad allungare la falcata. E… e via, mangiamoci i secondi, vediamo se questa volta riesco a farla in 43” invece che 45” e il sudore fa stridere l’elastico della mutanda, impregna la termica e arriva fino al naso. Un odore pungente quasi di bestia, che punge le narici, le stesse in cui senti il cuore che sale.
Correre forte è emozionante.
Quando “tac” fermi il cronometro sulla corda dei 200 metri, sì perchè facevi un 1000 e la corda è lì che ti aspetta, dalla parte opposta dell’ovale della pista, che poi ovale non è. E un po’ ti senti la Sabbatini, non fosse che lei ha 20 anni di meno, 20 cm di più e lunghi capelli biondi, ma quando vedi che, cavolo, 3 minuti e 43 secondi sono proprio pochi esplodi di gioia. E il sudore svanisce, non fosse per la termica che ha un odore acre. I muscoli smettono di bruciare. Allora recuperi tronfia facendo un giro leggero nel prato dentro la pista, pronta alla prossima ripetuta.
Correre forte ti fa sentire potente.
Anche quando potente non sei affatto. Anche quando le tue ginocchia che sentivi salire volando in realtà di alzano appena, correre forte ti fa sentire invincibile. Anche quando se sei in gara vedi le foto e ti chiedi chi sia quella persona stravolta e goffa. Anche quando in fondo ti hanno pure superata. Correre forte ti fa stare bene.
Correre forte ti fa appartenere.
In pista la sera siamo in tanti, noi probabilmente i più vecchi. Intorno a noi tanti ragazzi dalle facce stravolte dalla fatica. Ma siamo insieme, noi, vecchi podisti da gara domenicale e loro, giovani votati ai sogni di gloria che si meritano. Siamo insieme e siamo forti, noi. Facce pulite, fatica, sogni, tutto mischiato in un vortice di emozioni.
Noi che corriamo forte. Che ci proviamo. Che alle volte potremmo anche riuscirci. Noi che lo sogniamo.