Mancano due giorni a Tuttadritta.

Il percorso che ho iniziato, Trenta9, sta per concludersi. bene o male non lo so.

Sono 4 mesi, forse 5, che mi alleno. Sono stanca, i muscoli sono allenati, qualche chiletto forse l’ho perso, l’ultima gara è andata bene (Vivicittà Torino, 4° assoluta con 50’09” e per me è tanta roba!)… Mi sento bene insomma, sono pronta.

L’ansia non mi sale, non mi è mai salita e non mi salirà questa volta.

Qualcuno mi ha criticata, quasi si è disaffezionato: parlo di tempi, di training, sembro una macchina, ci rimango male se la gara non va… Vero, tutto vero, ma quando si corre per un tempo fissato in precedenza, un po’ è così. Sapeste cosa c’è dietro, che lavoro c’è dietro. Ripetute, allenamenti stancanti, muscoli di cristallo, massaggi, stanchezza, notti insonni. Sembra assurdo ogni tanto…

Fatto sta che, ve lo preannuncio, non scenderò sotto i 40 minuti.

Non succederà, se sono molto brava starò sotto i 41, forse. Ma non prenderò il mio obiettivo.

Delusa? No, non ancora almeno. Sono migliorata tanto, mi sono velocizzata tanto, ho tolto 3 minuti al mio tempo sui 10mila di novembre. Ho faticato, ci ho creduto, anche quando mi dicevano che non ce l’avrei fatta (e avevano ragione).

Ora, a due giorni dalla gara, mi fermo a pensare e guardo questi 5 mesi.

Mi sono divertita, ho imparato da me, ma soprattutto dagli altri, cosa vuol dire correre.

Stamattina passo in Piazza San Carlo a Torino e vedo file di gente che si iscrive alla gara. Quanti saremo? tanti, tantissimi, tutti lì per lo stesso motivo: correre. Io per fare il mio tempo, gli altri per fare il loro. Domani arrivano i fratelli Crippa e arriva Silvia La Barbera, arriveranno i keniani e tutti quelli veramente forti. Saremo in ogni caso tutti insieme.

Voci di corridoio mi dicono che c’è chi critica e denuncia plagi di palchi… tutto il mondo è paese, ma io odio le polemiche e preferisco la condivisione.

Tra due giorni si parte da sotto quell’arco che stanno montando ora.

Mi mancherà la persona che in questi mesi mi ha aiutata a crescere, non potrò condividere con chi vorrei questa fatica, eppure, nel momento in cui pensavo che sarei rimasta sola al via, spunta la mia amica Marina e mi dice che mi porta lei.

Marina è forte, potrebbe fare un bel 39 come ridere, ma accompagna me, rinunciando al suo tempo per rispetto del mio.

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Mi mancherà la mia solita “spalla”, ma avrò al sua voce in testa. e Marina a pochi passi.

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Domani sarò tra la gente con Radiorun per intervistarli, volendo parlare con tutti, parlerò solo con qualcuno, ma sarò con tutti e ottomila (ottomila? Chissà…)

Le voci di sottofondo diranno che Tuttadritta non è tutta dritta e ci sono due curve. Sempre voci simili penseranno che non ho centrato il mio obiettivo, ma non si metteranno in gioco per centrare il loro. Io sentirò solo la voglia di correre delle persone.

Guarderò Marina e mi fiderò di lei. Qualsiasi tempo faremo.

Perchè la corsa non è separazione, la corsa è condivisione dello stesso sudore.

Appuntamento sabato 9 aprile in Piazza con Radiorun e domenica all’arrivo a Stupinigi.

Condividete.

La corsa deve unire, non separare.