Correre con il sorriso. Bianco. Lo sbiancamento dentale serve?
Mi piace sorridere.
Le persone che sorridono sono più allegre, più simpatiche. Un sorriso apre tutte le porte, si dice, ed è vero.
A me piace sorridere anche quando corro, anzi, spesso mi ritrovo a sorridere senza manco saperlo. Mentre corro me ne accorgo. Sorrido.
Ma da sempre ho avuto una brutta opinione sui miei denti.
Per mia fortuna non ho mai dovuto ricorrere ad un apparecchio, per cui sono sostanzialmente dritti. Ma non sono mai stati bianchi.
Sin da bambina erano di un color avorio, ma l’avorio si sa, tende al giallo. Ho sempre invidiato chi li aveva candidi, ma non potevo fare molto oltre ad una igiene orale corretta.
Adesso che “sono grande”, tuttavia, ho desiderato sbiancarli.
Sullo sbiancamento si sono spese molte parole. “rovina i denti”, “non serve a nulla”, “è doloroso”, “fa male” e via dicendo.
La mia domanda, però, è legittimata dal fatto che non c’è star, soubrette, letterina, attrice, ballerina, personaggio pubblico, influencer che non abbia un sorriso brillante. Alle volte anche in modo esagerato, direi, ma indubbiamente bellissimo.
Per questo mi sono rivolta al mio centro di fiducia, il centro SIOM a Torino, che già mi aveva fatto il bite per correre (leggi qui il mio articolo), per comprendere meglio in cosa consiste lo sbiancamento.
La dottoressa Giorgia Gallesio mi ha consigliato un prodotto che usano in studio, lo sbiancamento professionale Opalescence.
Lo sbiancamento professionale è un metodo sicuro che permette di correggere le discromie dei denti. Possiamo avere discromie dentali per diverse cause: cattive abitudini come il fumo, abitudini alimentari che prevedono consumo frequente di alimenti “macchianti” come il caffè, il tè o il vino rosso, cattiva igiene orale. Oppure per cause inevitabili, come l’assunzione di alcuni farmaci. O ancora danni permanenti ad alcuni denti e traumi.
Io ho sempre avuto i denti tendenti al giallo.
In alcuni periodi li lavavo compulsivamente, con prodotti dalle promesse sbiancanti. In passato sono anche ricorsa a trattamenti sbiancanti cosmetici da fare a casa o, più banalmente, a lavaggi con il bicarbonato.
Purtroppo, però, i risultati erano modesti e poco duraturi.
Per questo ho sempre sognato di ricorrere ad un trattamento professionale. Da qui al mia decisione di affidarmi a SIOM.
Il trattamento è iniziato con una applicazione in studio.
Dopo pulizia e detartrasi e un esame accurato con tanto di panoramica, per escludere eventuali problemi, l’igienista Gaia Magliano ha applicato un gel sbiancante, dal colore rosso fluo, contente un agente sbiancante attivo.
Dopo questo primo trattamento, progressivamente nei giorni a seguire, i denti sono apparsi immediatamente più brillanti.
Lo sbiancamento continua a casa per consolidare il trattamento eseguito
L’igienista mi ha fatto due mascherine su misura, leggere e flessibili e consegnato due siringhe di agente sbiancante.
Per due settimane ho applicato un po’ di prodotto nelle mascherine e le ho tenute la notte.
Io ho preferito non applicarle tutte le notti in quanto soffro di sensibilità e lo sbiancamento acuisce il fastidio, per cui ho preferito alternare i giorni prolungando di fatto il trattamento.
Il risultato è stato da subito incoraggiante.
Ho immediatamente notato meno differenze di colore tra i bordi dei denti e il centro e tra i denti stessi.
Il risultato è duraturo e stabile.
Bisogna fare attenzione ad alcuni cibi e lavarsi sempre i denti dopo i pasti, ma queste sono norme di igiene base. E usare il filo interdentale!
D’altronde io devo sorridere ai fotografi nelle gare, no?
Proprio per questo SIOM mi ha consegnato le mascherine su misura. E’ possibile ripetere il trattamento prima di un evento o di un’occasione in cui si vuole un sorriso perfetto. Io lo ripeterò prima della Maratona di Boston 😉
E voi? Ci avete già fatto un pensierino?
Tutte le info su www.siom.torino.it
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