Una volta mi chiedevano tutti “ma chi te lo fa fare”… Dopo anni di risposte articolate, non me lo chiedono nemmeno più. Corro dalle 7 alle 10 volte alla settimana, ho fatto della corsa la mia vita e nessuno mi chiede più perchè.

Finalmente.

La risposta era sempre una, tanto “Perchè mi piace”.

Ora la domanda è cambiata. Mi si chiede sempre “perchè mi iscrivo alle gare, perchè corro lunghe distanze, perchè invece non mi risparmio”. Oppure “perchè faccio un collinare di 20km” oppure “perchè corro un trail”.

La risposta continua ad essere la stessa: “Perchè mi piace”

Io corro solo ed esclusivamente perchè mi piace. Mentre il sabato partono tutti per i famosi bagni Tritone di Albenga (citazione rubata a Elena e Valentina), oppure per una crociera, o per il villaggio con baby park “che così mi rilasso”, io parto per correre.

Perchè mi piace.

Giusto ieri si parlava di un grande della corsa, di un uomo speciale, di Giorgio Calcaterra. Riconosco che non posso paragonarmi a lui in quanto a prestazioni, ma la motivazione è la stessa. Il mare mi stanca, la corsa no. Io, come lui, corro perchè amo correre.

Non sono più felice quando corro forte (e forte è una parola che nel mio caso difficilmente si dovrebbe usare), sono più felice quando corro e basta. Mi diverto a fare ripetute, mi perdo nella distesa delle colline di Torino in panoramica, mi fermo per una foto. Se piove mi prendo l’acqua, mi esalto per una bella vista, sono felice quando sento le gambe reattive.

Mi sento soddisfatta quando taglio un traguardo, che sia la gara della vita o la gara del paese, mi sento ancora più soddisfatta quando posso raccontarlo a qualcuno.

Non ho il fisico, non sono forte, non ho tecnica, non ho vinto gare, non sono magra… ma correre mi piace e quindi lo faccio.