Corsa e Ricerca: Tfast Pink, noi che corriamo per “forza”, la nostra forza

Arrivo al traguardo della 8 chilometri non competitiva di ieri, a Torino, la Tfast PINK #sostienicandiolo.

La speaker mi ferma, mi fa parlare. Io rantolo, ho “tirato” il giusto per essere senza fiato. Quando il mio cuore è a mille mi sento fortunata e felice, ma ora faccio fatica a parlare.

Respiro.

Non so perchè mi voglia far parlare, forse sono arrivata prima, ma è una non competitiva e stanno arrivando atleti in gara sulla mezza maratona.

Io mi sono iscritta perchè le occasioni per godersi una non competitiva in un anno sono poche, tra lavoro, gare “serie” e impegni. Io gareggio per passione e lavoro per dovere, per correre una non competitiva mi rimane poco tempo.

Oggi Torino corre.

La Mezza Maratona è veloce, la 30km richiama qualche futuro maratoneta in fase preparatoria. Io ho Chicago tra 7 giorni…

Corro pensando a correre bene.

Per i primi cinque chilometri il coraggioso Luca, 15 anni, mi sta alle calcagna. Correre a 4’15” a quell’età per 8 chilometri equivale ad un lungo veloce per noi, ma Luca corre perchè il suo papà corre forte e Luca vuole provarci. Ad assomigliargli, a condividere la corsa con lui, a richiamare quello che la genetica non trasmette: la passione.

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Mi faccio seguire da vicino finchè, cucciolo, non rallenta. E’ stato bravo, ha corso bene e forte. Amo vedere il futuro negli occhi dei giovani, speriamo si tenga ben stretta la voglia di correre, Luca.

Quando passiamo la Porta Palatina il pavé, come ogni anno, mi innervosisce, sconnesso e scivoloso, ma me ne frego.

Mi sento bene e felice, penso a mamma.

Mamma sta facendo delle cure serie, una chemio che chiamano “rossa” e ora anche un’altra cura, fino a poco tempo fa sperimentale. Penso a quanta forza ci metta lei per sorridere e la mia fatica scompare. “Fottiti, fatica, non esisti!” le grido nella mente e lei se ne va.

Sento il mio corpo vivo e forte quando penso a mamma. Un cordone ombelicale mai reciso.

Ai lati della strada qualche pedone ancora si interroga sul perchè stiamo lì a correre la domenica mattina quando potremmo passeggiare e andare a pranzo fuori.

Io vorrei fermarmi, dire loro che stiamo correndo perchè abbiamo paura di morire nella noia della passeggiata, perchè abbiamo voglia di tirare un cazzotto a quella bruttura che si chiama cancro, che stiamo correndo perchè, semplicemente, possiamo farlo e tanto basta. E che il divano non è sexy per niente, anzi, che io non lo possiedo nemmeno.

Invece continuo, stanca e felice, come mio solito.

L’arrivo, come ogni anno, è bellissimo. Piazza Castello è gremita.

Taglio il traguardo con la felicità addosso.

E lì mi ferma la speaker.

Mi annuncia.

Mi fa, infine, parlare e mi chiede dei miei progetto sulle donne, del legame tra sport e salute.

Io le dico la cosa più banale del mondo:

Correre è competizione per alcuni, ma per molti è gioia e benessere e gioia e benessere sono, con la ricerca, gli alleati di una vita sana.

Quindi, correre è salute.

Guardo gli altri arrivare, anche Luca che taglia il traguardo appena dopo di me. Bravo Luca! E poi Gina, Carla, che vince la 30km, il mio Massimo che fa un gran bel tempo e gli amici. Adoro fare il tifo per tutti.

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Arrivano alla spicciolata atleti più o meno forti.

Mi fermo alle premiazioni a vedere i ragazzi dei primi posti. Mi emoziono sempre di fronte agli atleti.

Poi la speaker ripete il mio nome. come all’arrivo.

Salgo sul palco senza aver vinto nulla.

Un signore che mi dice essere il responsabile della fondazione Candiolo mi dà una targa.

Un premio per il mio lavoro sulle donne, la targa Premio TFast Pink.

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Io scendo dal podio appena prima di commuovermi.

Un onore bellissimo, mamma. Per tutte noi, che corriamo tutte le nostre maratone, che si corrano su asfalto o alla ricerca della parrucca migliore per non doversi ricordare di essere malate.

Un onore, Principesse, per tutte noi che incrociamo orari e agende per prenderci la nostra quotidiana minuscola vittoria sul divano.

Un onore, Simona, per tutte noi che non ci arrendiamo alla vita.

Un onore.

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • Cristiana
    Rispondi

    Sei emozionante quando scrivi e quando sorridi!!!!
    Non smettere mai di emozionarti e di volerti bene perchè il regalo più grande lo fai a te stessa e a noi.
    Viva le donne e viva lo sport, quello sano e che travolge e coinvolge i sentimenti!!!
    Come on!!!!
    Cristiana

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