Elogio della solitudine. GTC e Aosta-Becca di Nona.
“ma perchè corri 20km da sola?” – “ma a cosa serve? Vai solo più adagio…” – “La Montagna? Che fatica!”
Mi sono ficcata in un bel pasticcio, lo so anche io, perchè alle persone che mi dicono queste cose risponderei volentieri che, sì, hanno ragione! Ma perchè iscriversi quasi spontaneamente a due gare in montagna a distanza di 6 giorni?
In un impeto di voglia di tornare alle radici, romanticamente ho deciso di passare i prossimi due fine settimana tra un trail e ad una skyrace, entrambi nella mia Valle, entrambe gare bellissime ed entrambe faticosissime.
Una è il trail per eccellenza, Il Gran Trail Courmayeur: lunghezza media (30km), percorso abbastanza corribile, panorama sul Monte Bianco da URLO. Tempo previsto per Carlotta: spero sotto le 5h.
L’altra è praticamente un doppio chilometro verticale, l’Aosta-Becca di Nona: parti dalla piazza centrale di Aosta e ti spari 2500 metri di dislivello positivo, fino in cima alla montagna. Tempo previsto intorno alle 4h. Poi c’è la discesa, ma non fa gara.
Perchè lo faccio?
Perchè, malgrado quello che pensate, amo la solitudine e più vado avanti con l’età, più mi piace.
Mi piace stare sola in montagna. Mi piace non dover parlare con qualcuno. Mi piace spegnere il cellulare. Per il medesimo motivo amo la maratona: 3h30 senza essere obbligati a dialogare, ad ascoltare, 3h30 per se stessi.
Pochi comprendono, ma quando sono sola nell’ambiente non ho bisogno di conferme, mi sento incredibilmente amata. Non mi serve altro che il sole, l’aria, la terra.
Mi soffermo a guardare una coda di mucca agitata, mi sorprendo a trovarla incredibilmente poetica. In quel momento non invidio nulla e nessuno, non desidero altro.
L’aria mi accarezza le pieghe del collo come nessun uomo potrebbe fare. Il sole mi scalda come l’abbraccio di un amante.
Solitudine, solo apparente.
La natura non tradisce mai il cuore che la ama.
William Wordsworth