Passato e presente: La corsa è sempre la stessa?
Ho appena riordinato tutte le mie riviste di running e portato le più recenti alla biblioteca della nuova associazione sportiva che ho aperto (prima o poi ve ne parlo), per cui ieri sera per addormentarmi ho “pescato” a caso tra le riviste vecchi, cercando un numero autunnale per leggere consigli legati al periodo (ok che son cose che ho già letto, ma articoli su come superare il caldo estivo li avrei trovati fuori luogo 😉 ).
In fase pre-sonno, apro la rivista, di poi soli 5 anni fa, e inizio a leggere l’editoriale.
Si parla di corsa, si parla di maratone, di allenamenti… Poi sfoglio la rivista.
Come si sono evolute le scarpe da corsa: mi fermo su pubblicità che mi paiono obsolete come se avessero vent’anni. Modelli in mesh bianca con inserti al massimo blu, forme tozze, comunicazioni tutte ispirate alla fatica: “superare la fatica, raggiungere il traguardo, allenarsi…” . L’abbigliamento è mediamente tecnico, poco femminile, i colori variano dal blu al bianco, al grigio. Qualche nota di arancio qua e là.
Continuo a sfogliare e leggo gli articoli.
Nulla è cambiato se non l’immagine.
E vengo catapultata nel presente. Un articolo sulla motivazione parla della “fatica”, di come superare i momenti down, di come mandare via i pensieri negativi. Io ci ho appena scritto un pezzo (puoi leggerlo qui) e diciamo le stesse cose, uguali uguali.
Arrivo all’alimentazione e il giornalista parla di come migliorare la performance mangiando, di cose assumere prima dopo durante. Credo ci fosse un articolo pressochè identico il mese scorso.
Passiamo al training: ripetute, ripetute lunghe, medi, scalette, lunghi… Niente di invariato.
Tra un articolo ed un altro le pubblicità delle grandi maratone autunnali, sempre loro.
New York c’è sempre, poi Venezia, Firenze…
Insomma, in 5 anni nulla è cambiato nella sostanza.
La corsa è sempre corsa. Si corre sempre allo stesso modo, la fatica è sempre la stessa. Le scarpe si riempiono di tecnologia, diventano leggere e performanti, gli integratori sembrano l’ultimo ritrovato della medicina, indossiamo indumenti compressivi, sostenitivi, migliorativi, eppure per arrivare al fondo di una maratona si fa sempre la stessa cosa: ci si allena forte e si corre per 42 km, provando le stesse sensazioni.
Un cambiamento c’è.
A parte che siamo decisamente più belli, colorati, fisicati, ben nutriti, sorridenti, ci facciamo selfie ad ogni angolo e abbiamo le scarpe più leggere di sempre, una cosa è cambiata sul serio.
Ora nel mondo del running si parla di donne. Sempre.
In ogni numero ci sono articoli sulle donne, ogni brand si dedica a noi donne con collezioni studiate per noi. Le maratone sono piene di code di cavallo e shorts, anche il trail sta diventando femminile.
E con le donne, la corsa diventa più bella: sorridiamo, ci divertiamo, ci innamoriamo, giochiamo a batterci di 10 metri, abbiniamo i colori di shorts e calzini…
La corsa è sempre la stessa, solo più divertente.