Fase 2: Ricomincio a correre dal contatto con la terra
La “fase 2” si avvicina. Il periodo di quarantena è stato un periodo difficile per tutti, con delle varianti importanti come le difficoltà economiche e il lavoro, come la salute, come l’abitazione. Ho smesso di scrivere i miei pensieri per un paio di settimane perché non volevo dare adito a polemiche, che di questi tempi nascono per qualsiasi cosa. Non volevo riempirmi i pensieri con parole negative, perché ho un animo suscettibile e sensibile e rimango ferita dai contrasti, soprattutto se poco fondati.
Abbiamo usato i social network come sfogo, non avendo più bar e tavole per discutere, ma si sa che i social network o li sai usare bene o danno il via a bagarre e incomprensioni che davanti ad un vino finirebbero in pochi minuti con un brindisi.
Oggi, però, ho voglia di condividere il mio pensiero. Oggi, in un lunedì di pioggia che mi fa venir voglia di uscire e correre fino a casa di mamma e finalmente crogiolarmi nel suo abbraccio.
Per questo devo ancora aspettare, anche perché prima di correre lunghe distanze dovrò riabituarmi a correre per più di cinque chilometri.
Madre Terra
Da qui viene il mio pensiero di oggi. Dalla Terra.
In questi due mesi l’abbiamo liberata di qualche fardello o almeno l’abbiamo violentata meno rispetto a ieri. La madre Terra è la sola che ha continuato a crescere indisturbata, a vivere indisturbata.
Le piante non hanno occhi, mani, cervello, olfatto, non si arrabbiano e non gioiscono. Almeno apparentemente. Ma vivono e la primavera ha albeggiato come ogni anno, più grassa, più fiorita, più forte. Lo dicono le mie allergie ai pollini, mai così forti.
Il mio desiderio per questa “fase 2” è re-imparare a correre con la Terra.
Noi runner siamo uomini e donne di gambe, ma ci dimentichiamo da sempre il gesto fondamentale della corsa:
la corsa inizia quando i due piedi si staccano da terra e per staccarsi da terra devono prima usare la terra come base per prendere forza.
Se questo non avvenisse saremmo dei marciatori, dei camminatori. Se la terra non ci fosse non andremmo da nessuna parte. Se dovessimo correre sull’acqua sprofonderemmo.
La corsa sulla Terra
E’ dalla Terra che noi prendiamo la forza per correre, da quel momento in cui il piede spinge sul terreno. E in base al terreno tutta la nostra corsa cambia. Sulla sabbia sprofondiamo, sulla neve ghiacciata scivoliamo, sull’erba ammortizziamo, sulla terra dura prendiamo slancio.
E’ in quell’istante in cui il nostro piede appoggia sul terreno per imprimere una forza e riceverne una contraria che tutto comincia.
E io voglio ri-cominciare proprio da questo istante.
Queste prime settimane della “fase 2” è bene correre poco per riprendere confidenza con il gesto e con i piedi. Io mi occuperò della terra, dell’istante in cui piede e terra collaborano.
…e la maratona?
Non so se la London Marathon 2020 si svolgerà il 4 ottobre come annunciato. Me lo auguro, perché amo i 42 km, ma non sapendolo per ora non mi preoccupo. Penso sarà difficile organizzare gare così grandi senza un vaccino, ma vedremo.
–> leggi qui i miei allenamenti per la London Marathon 2020 <–
In ogni caso fino a giugno non si potrà parlare di allenamento, per cui riparto da zero, dal piede che incontra la terra.
Il rispetto per la Terra
All’inizio della quarantena ero molto ottimista sul potere del cambiamento. Oggi penso che questa quarantena abbia cambiato me e qualche altra persona, ma di certo non tutti.
Non chi perde tempo a nei litigi e non chi ha già le sue teorie per non rispettare le regole. Io mi ritengono una secchiona e per me la legge non ha né “se” né “ma”.
Detto questo io sono cambiata. Voglio ripartire proprio dalla Terra, perché la Terra è la base della vita. Dobbiamo rispettare la nostra comunione con la terra, con l’ambiente. Dobbiamo vivere in armonia con esso.
Un allenamento di ripetute per ora mi sa di qualcosa di prematuro, non armonioso con la terra e quindi con me. Ricomincerò dal contatto con la terra e dai motivi profondi che mi portano a correre, che si riassumono in un concetto:
Correre mi regala armonia con me stessa e armonia con l’ambiente. Per questo amo correre.
Mi ritrovo molto in questa tua riflessione. Come sempre pacata nei toni e nei modi, ma diretta e profonda.
Anche io ho approfittato di questo “stop forzato” per rifocalizzarmi e anche per me la legge non ammette nè se nè ma.
Ho deciso di ricominciare pian piano, assaporando ogni singolo respiro e ogni centimetro che riuscirò a calpestare. Sarà una ripresa lenta e senza fretta, visto che forse quello che più ho imparato da tutto questo è il potere della lentezza.
Ho deciso di ricominciare da me e dal mondo che mi circonda. Non è tempo di tabelle e non è tempo di progetti.
Ho voglia di farmi sorprendere da quello che verrà.
Grazie Carlotta per le tue parole.