Find Your Run, le nuove proposte di Brooks per ogni runner
Find Your Run, “Trova la tua corsa”.
Find Your Run, Questo il nuovo claim con cui Brooks apre il 2023.
Ognuno di noi chiede alla scarpa da corsa qualcosa di insostituibile, che guida quindi la nostra scelta. Io ad esempio voglio che la mia scarpa: pesi poco, abbia un’intersuola morbida e sia “filante”, cioè (come dice il buon Filippo Pavesi che saluto), non opponga troppa resistenza allo scivolamento, cioè non abbia una suola troppo marcata, non “freni”. Però per me, per sentire la mia corsa, è indispensabile che pesi poco.
Con le tecnologie di un tempo mi ritrovavo a macinare chilometri su scarpe A2, poco protettive e forse troppo “inconsistenti” per la mia corsa muscolare. Per fortuna ero una trentenne poco usurata e il sistema non pativa. Oggi, con mia somma gioia, le tecnologie con cui sono prodotte le scarpe e soprattutto i materiali delle intersuole, così leggeri, mi vengono incontro con scarpe dallo stack meno rasoterra e pesi molto contenuti.
Questa è la mia preferenza, quella che si adatta meglio alla mia corsa. E’ così da sempre, ma magari con il tempo cambierà.
Il mio compagno invece non ha problemi con il peso della scarpa e preferisce modelli protettivi, con una bella consistenza a livello tallonare, magari con la conchiglia tallonare rigida e non troppo morbide.
In molti invece ricercano nella scarpa un effetto “rebound”, cioè un rimbalzo, sensibile.
Questo avviene perché ognuno di noi ha non solo un appoggio diverso, ma una richiesta diversa dalla sua scarpa da running. Infatti siamo in molti a far girare le scarpe, ad averne diversi modelli e usarne uno per il lungo, uno per i lavori veloci e magari anche uno specifico per la gara.
La sfida di Brooks, Find Your Run
La sfida del brand è proprio quella di dare una risposta ad ogni runner, ad ogni corsa, cercando di targettizzare i modelli in modo chiaro, mentre, grazie alle nuove tecnologie, li rende adattabili a diversi pesi, appoggi, necessità. Da una parte la performance della scarpa deve essere quella che ricerco, dall’altra è la scarpa che deve adattarsi a me.
Brooks Running intende coinvolgere tutti i runner, anche coloro che ancora oggi non si sentono tali e convincerli che non c’è un modo giusto o sbagliato di correre, ma che ognuno ha il proprio modo di farlo. Uno degli obiettivi di Brooks Running è proprio quello di ispirare le persone a correre il proprio percorso per sentirsi meglio e raggiungere i propri obiettivi. Per questo parliamo di “Find Your Run”.
Il corpo di ogni essere umano è biologicamente progettato per correre.
È partendo da questo concetto che, Carson Caprara, VP Footwear di Brooks Running, condivide qui di seguito alcune delle riflessioni che guidano quotidianamente l’azione del brand e le sue scelte.
Perfetto è nemico del buono
“Per correre non è necessario possedere una tecnica da manuale; anzi, la tecnica da manuale è meglio lasciarla ai teorici e alla bibliografia di settore o al gesto atletico dei più grandi campioni nelle finali olimpiche. La corsa è movimento del corpo nello spazio e ciascuno di noi il proprio corpo lo muove in modo unico e funzionale alle caratteristiche individuali. Non esiste un solo modo di correre, esiste il TUO modo di correre; quello migliore e più adatto a TE. Come per ogni gestualità, però, sono la ripetizione frequente e la costante pratica a produrre i più efficaci adattamenti e le migliori ottimizzazioni. Per diventare un corridore migliore, in buona sostanza, devi correre di più”.
Lascia che tuo corpo sia il migliore strumento per te
“Non esiste una struttura corporea che identifichi univocamente un runner e nemmeno una che precluda la possibilità di diventarlo. La capacità del nostro organismo di adattare i propri schemi motori alle nostre richieste o alle situazioni nelle quali ci troviamo, è un fattore prioritario rispetto alla nostra capacità di performare. Siamo abituati a considerare “vizi” ed “errori” gli atteggiamenti motori che si discostano da un ideale di perfezione nel gesto. In Brooks siamo invece convinti che non si tratti di errori o devianze, quanto piuttosto di atteggiamenti di compenso che il corpo in movimento mette in atto per consentirci di correre al meglio e più a lungo”.
Ridurre gli infortuni e migliorare le performance? Ci stiamo lavorando
“Per quanto le promesse pubblicitarie non si sprechino, purtroppo, la ricetta magica e sicura che tiene il runner lontano dagli infortuni o che lo fa correre a ritmo di record non è ancora stata trovata. Le analisi biomeccaniche, l’evoluzione dei materiali, la composizione delle mescole, lo studio della conformazione delle calzature e delle superfici di appoggio, sono solo alcuni degli elementi che monitoriamo costantemente e su cui lavoriamo per arrivare ai prodotti migliori possibile. Quello che è ormai certo, però, è che nel verificarsi di un infortunio anatomia e struttura ossea non sono i fattori di rischio prioritari. Sicuramente, infatti, questi incidono meno di quanto non faccia la combinazione tra la forza di impatto del piede sul terreno e la capacità di ciascuno di noi di adattarsi e rispondere a tale impatto. ”