Good Bye 2013: WE RUN ROME
Ci sono momenti della vita in cui mi è piaciuto festeggiare il nuovo anno… rari. Rarissimi.
Esattamente, cosa festeggiamo? Tra oggi e domani, cosa cambia? Che tutto quello che fai oggi non lo dovrai fare domani, cambia che chi ha tempo non aspetti tempo…
Eppure la magia del nuovo anno alla fine ci prende un po’ tutti e finiamo a festeggiare con lenticchie e cotechino, che rimpiangerai il giorno dopo e che mineranno inesorabilmente la prossima settimana di corse (nel mio caso non sono le lenticchie, sono i troppi brindisi che mi concedo).
Ma quest’anno è stato diverso. Quest’anno l’ho finito correndo: WE RUN ROME
Non ho mai amato le corse brevi, tendenzialmente mi lasciano poco. Ma questa aveva un che di speciale.
Diciamo un paio di che di speciale.
Primo: location. Potete fare quello che volete, potete andare a fare la maratona sulla muraglia cinese (ecco, quella vorrei proprio farla), potete correre tra i colossi alpini, nel deserto, sulla spiaggia… Ma Roma lo batterà.
Avete mai corso a Roma? anche non una gara, basta una mattina di primavera, un giretto… Se non lo avete fatto, fatelo. Parere mio: i Romani vi consiglieranno Villa Borghese, Villa Pamphilij, il lungo tevere… io vi consiglio di correre in centro. Andate presto, la mattina, così da bypassare i turisti. E lasciatevi stupire.
Comunque, digressioni a parte sulla poesia romana, torniamo alla gara.
Abbiamo detto che la prima cosa specialissima di questa gara è la location: Roma è imbattibile. E il nome della gara pure è un programma: We Run Rome. Sa un po’ di fashion yeah e un po’ di gladiatore romano…
Durante i 10 km del percorso, centralissimo, ti aspetti di sentire la folla gridare il tuo nome, soprattutto quando passi al Colosseo… Germanico, Germanico, Germanico… Charlotte, Charlotte, Charlotte. Vabbè, io non sono esattamente Russel Crowe, comunque… WE-RUN-ROME uno scioglilingua interessante, un mantra…
Ok, quindi, location superba, 31 dicembre, 6mila persone iscritte…
E poi il secondo che di speciale: organizzazione. Vestire 6mila persone tutte con la stessa t-shirt (Nike, e scusate se è poco), farli partire dallo stadio alle terme di Caracalla, far loro percorrere tutto il centro storico denso di turisti – Via del Corso, Piazza del Popolo, Villa Borghese, Altare della Patria, Colosseo… – senza un solo intoppo, senza un difetto, non è da tutti.
Non ho sentito una sola lamentela, solo gente che rideva felice, strizzati nella maglietta WRR, tutti pronti a riprendersi con cotechino e pandoro… applausi, urla, cori da stadio, travestimenti goliardici…
Come potersi lasciare alle spalle un anno in maniera migliore?
Grandissima corsa!
Vorrei anche virtualmente salutare la ragazza che mi ha superata almeno seicento volte sgomitando e chiedendo istericamente “permesso, permesso”, per poi piazzarsi giusto davanti a me e farsi risuperare. Amica runner, mi spiace, non ho resistito. Ti ho lasciata stare davanti gli ultimi km solo per poterti superare negli ultimi 200 metri quando eri sicura di avermi lasciata indietro…
Era una tattica…
Fioretto per l’anno nuovo: essere meno competitiva 🙂
Ma poi perchè?
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[…] Rome, spettacolari, veloci, ampiamente frequentati e un po’ competitivi (vedi post precedente Good Bye 2013: WE RUN ROME). Il primo giorno dell’anno c’è voglia di godersi la vita, un respiro nuovo, una luce […]
[…] allenamento che mi ha portata dai miei 51 minuti del 31 dicembre 2013 a We Run Rome ai 44minuti e 49 secondi di Milano il 6 aprile […]
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Grande Charlotte, io sono Romano anche se da ventitre anni vivo in Toscana, ieri ho corso la mia prima gara podistica ufficiale dopo, però, aver corso centinaia di gare di MTB, ciclismo e gran fondo d’ogni genere.Aver giocato anni a calci e tennis eppure, ieri ero emozionato come mai prima. Ho sentito le emozioni, le sensazoni che solo Roma può farti provare e che tu, come sempre hai così ben descritto. Con la fatica, con il sudore, con la tua elegante e allo stesso tempo stravagante modo di scrivere, un pò seria un pò guascona ma soprattutto hai scritto col cuore lo stesso cuore che questa città, amata, odiata, bistrattata e maltratta ha dentro di se nella sua storia e nella sua cultura. Ieri si è chiuso un anno difficile per tutti ma per chi era li forse, nel suo ultimo giorno è diventato meno brutto e forse un giorno ci ricorderemo di questo pazzo, colorato, emozionante 31 dicembre 2013. Ciao alla prossima e … Buon 2014