I muscoli sono fatti di forza di volontà: allenare l’endurance

Nessuno di noi, salvo eccezioni rarissime, aveva mai vissuto tempi di inattività generale come questo. Noi siamo atleti – voglio generalizzare il termine perché penso sia corretto – di endurance, siamo abituati alla quantità, al “tanto”, in tutti i campi.

Noi ci alleniamo tanto, ci impegniamo tanto, sogniamo tanto, mangiamo anche tanto.

Oggi ci troviamo nel poco.

Poco allenamento, poca corsa o niente, poco spazio, poco cibo anche alle volte. Ma i sogni? Facciamo anche pochi sogni?

Se le prime settimane ci siamo arrovellati per sostituire gli obiettivi della stagione con obiettivi “un po’ più in là” nel tempo, oggi iniziamo a svuotare la mente da speranze e sogni, per il solo motivo che non abbiamo più voglia di vederli svanire dopo qualche nuova cattiva notizia. E così se la mente si svuota, succede che anche la motivazioni cali.

Perché fare fatica, perché inventarsi qualche nuovo allenamento? Perché impazzire dietro ai venti giri dell’isolato al giorno se non ci aspetta nessun traguardo?

I muscoli sono fatti di volontà

Io mi ritengo una persona ottimista, alle volte anche insensatamente. Non riesco a vedere i problemi come insormontabili, sarà che vivo quasi sempre nel presente o al massimo mi do obiettivi a breve termine, sarà che sono un’illusa.

Quindi in questo periodo il mio passatempo preferito (a parte l’allenamento, che non è mai stato così tosto, ma questo è un altro discorso) è guardare film e leggere libri su imprese eccezionali e su personaggi che hanno fatto la storia degli sport di endurance, come Scott Jurek o Anton Kupricka. Trovo che questi esempi di determinazione fuori dalla norma mi aprano la mente.

Il fil rouge che lega questi atleti, a parte le indubbie qualità fisiche, è l’approccio che hanno alla fatica e allo sport. C’è chi comincia da ragazzo e chi da giovane adulto, ma tutti hanno la stessa linea che li guida: non si fanno troppe domande, corrono e basta, faticano e basta. Perché? Perché gli piace, ma soprattutto perché lo vogliono.

allenamento pellerina

Gli allenamenti di Scott Jurek non sono al parco o in pista, non vengono fatti ad orari civili, lui, come tutti gli altri, ha un lavoro, studia, per di più vive in uno stato freddo, non a Venice Beach. Non esiste la comodità. Esiste solo la fatica. E la voglia di farne tanta.

I loro risultati impressionanti sono il frutto della volontà di fare fatica.

Senza mezze misure e senza nessuno sconto “perché sei un bravo ragazzo”.

Come farci trovare più forti di prima: migliorare l’endurance di testa e gambe

Come facciamo però in questo periodo di “poco” ad allenare la fatica? Mentale e fisica, si intende.

E’ facile, molto facile. Facciamo qualsiasi attività fisica possiamo fare usando tutto quello che possiamo usare. Senza ore di inizio o ore di fine, senza ritardi o anticipi, senza obiettivi specifici. E soprattutto, facciamo tutto ciò che non facevamo prima in virtù del rispetto delle tabelle. Portiamo la spesa a casa salendo le scale a piedi anche se abbiamo cinque buste di roba e ci dobbiamo fermare ad ogni piano, alziamo bilancieri fatti di casse d’acqua e manici di scopa, balliamo in salotto, sfidiamo il nostro corpo ad andare un po’ più in là, dove non vorrebbe assolutamente andare. Pinciamo con lo zaino pieno di libri sulla schiena, proviamo a fare serie da duecento squat fino a sentire le gambe esplodere. Questa è endurance.

Lanciamo una sfida al nostro corpo, facciamo altro. Fino a ieri correvamo? Ora non si può quindi basta, vi prego basta, inventarci inutili idee per continuare a fare esattamente quello che facevamo prima. Facciamolo per allenare la testa, usciamo dagli schemi. Lamentarsi non serve. Fatelo e basta. Questa è endurance.

Quando il workout finisce, fate ancora un giro. Questa è endurance.

Facciamo ciò che non ci andava di fare e, quando abbiamo finito, rifacciamolo ancora una volta.

Lo dicono in molti atleti, lo dice Scott Jurek, lo dice Lucilla Andreucci, lo dice ancora oggi Canova: allenarsi non è divertente. Allenarsi è fatica pura.

Per cui faticate, non abbiate paura, fatevi diventare amica la fatica e favela uscire dalla bocca ad ogni espirazione.

Prendete un video o una scheda workout tostissima. Finitela. Quando avete finito, fatela di nuovo.

Non sempre, magari non tutti i giorni, ma abituate la vostra volontà a prevalere. E’ la vostra volontà che nutrirà i vostri muscoli. Volontà e fatica.

Raddoppiate l’allenamento

In ultimo, datevi al famoso “doppio”. Se prima della quarantena vi allenavate quattro volte alla settimana, oggi allenatevi tutti i giorni e quattro volte alla settimana doppiate l’allenamento e variate.

[Come allanare l’endurance indoor: articolo]

Un buon piano potrebbe prevedere 4 allenamenti cardio alla settimana e 3 allenamenti di forza e corpo libero nei restanti giorni. Oggi, sfruttando il tempo a disposizione, nei giorni di cardio doppiate facendo esercizi diversi, ad esempio inserendo un allenamento di 30′ dedicato al core, magari seguendo un video di pilates.

Ricercate volontariamente la fatica e vi ritroverete muscoli forti e mente tosta.

Se questo è un periodo che vi tiene lontani dagli amici, fatevi amica la fatica.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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