Il Dio delle Piccole Cose – Pillole di Buonumore al Castello di Masino
Un giorno lessi una storia in un libro e in qualche modo questa storia mi cambiò la vita.
(“La via dell’artista” di Julia Cameron)
Si parlava dei momenti no, di quei giorni in cui tutto pare crollare, nei quali ogni certezza perde importanza, in cui ci si sente smarriti. Quegli episodi di vita in cui qualcuno del quale ci fidavamo ci ha delusi.
La storia è questa.
Un giorno no, Julia non sa dove sbattere la testa. Allora le viene in mente una sua zia con la quale ha un rapporto epistolare lungo molti anni. Questa zia ha un marito che la tradisce, che ha sperperato i soldi di famiglia al gioco, che ha problemi di dipendenze e che potrebbe rovinare la vita a chiunque. La zia dovrebbe essere sull’orlo del baratro e invece, dalla sua casa che da villa si è trasformata in baracca a causa del temperamento del maritino, guarda il giardino dove i fiori crescono e lo racconta. Fino a far sembrare le lettere alla nipote i racconti di un erborista. Mentre i tigli profumano l’aria, la vite mette le foglie nuove e i tulipani sono di un rosso vivo. Intorno alla zia tutto crolla, mentre lei osserva con meraviglia la natura e questo riesce a renderla felice.
Io la chiamo la “Preghiera al Dio Delle Piccole Cose“.
Rubo il titolo ad un celebre romanzo di Arhundati Roy, Il Dio delle Piccole Cose e ad una canzone che amo di Max Gazzè per celebrare la capacità di soffermarsi sui bei dettagli della vita.
Venerdì scorso era un giorno no. Un giorno No con la N maiuscola. Il giorno della realizzazione che nulla è perfetto intorno a noi. Mi succede spesso, io che mi butto con cuore e e testa in ogni cosa, di essere delusa e respinta. O di sentirmi così.
Il mio “sensocolpismo” latente si fa avanti e mi attribuisce colpe ai disastri infinitesimi delle giornate negative.
Era un giorno no finchè un caro amico non mi ha invitato alla Mostra dei Fiori di Masino.
E mi sono ricordata della anziana zia.
In quel prato lussureggiante di vasi di rose, in quei giardini dalle siepi incantate, tra palme e lecci, ho ritrovato il mio Dio Delle Piccole Cose.
Assaporando il profumo di ogni dettaglio, lasciando la mente vagare tra un petalo e una foglia, ho scordato quella delusione latente, aggrappandomi al benessere positivo della vita che cresce sotto ad ogni germoglio.
Lasciando che il corpo seguisse i ritmi lenti e amando ogni raggio di luce curioso.
Mentre cuore e mente si abbandonavano al buonumore del dettaglio, i muscoli si rilassavano in una danza.
Grazie a questa Preghiera. Grazie al fuggire del tempo.
Mentre tutto scorre e cresce, il cuore per un secondo riposa.
Grazie per l’articolo bellissimo…mia madre sta per …andarsene, io le sto accanto e la scorsa domenica sono riuscita a finire una corsa di 6,7 km in onore dei veterani della guerra…per e’ stato un premio, xche’ sono a mille pezzi…grazie per le belle foto e gli articoli che mi stanno al cuore…ti sto seguendo da qualche tempo..io vivo a Bucarest – Romania, ho 60 anni e corro da 6 anni…questo ottobre mi voglio regalare una semimaratona, anche il massimo in una competizione e’ stato 11 km..nn so se leggerai questo commento, io ti ho scritto con sincerita’ per ringraziarti per i bei fiori…