In viaggio di corsa lungo le coste italiane: la “mia” Ecomaretona

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” Bentornata! Hai fatto ferie lunghe, dove sei stata?”

Questa è la domanda di questi giorni. Dove sono stata? In viaggio direi, in Italia, in giro per l’Italia.

Non facile da spiegare a chi non conosce il progetto di Ecomaretona. Provo a spiegarlo a voi.

Ecomaretona è un progetto nato diversi anni fa, se non erro nel 2008 e questa è la quinta edizione. L’obiettivo è quello di correre lungo tutte le coste italiane, seguendo un itinerario prestabilito, per mostrare e valorizzare il nostro bellissimo ambiente, alle volte mettendone in luce anche i lati negativi causati dall’uomo.

Insomma un viaggio, un progetto (potete leggere qui l’articolo pre-partenza dove spiego tutto e quindi non mi ripeto), ideato e condotto da chi di corsa ne sa da tanti anni e che della corsa fa la passione più grande, Giuseppe Tamburino.

Detto questo preambolo, a dir la verità noioso, vi racconto il mio mese di viaggio, la “mia” Ecomaretona.

Ho preso quell’aereo per Brindisi sapendo che sarebbe stata un’estate diversa. Ho preso un aereo forse per scappare dalla banalità, perchè alla fine, in un viaggio itinerante, sai dove inizi e sai dove finisci, ma non puoi essere certo di quello che succederà in mezzo.

Ho preso quell’aereo sapendo che le persone con le quali sarei stata 31 giorni esatti erano persone che in fondo non conoscevo.

Ho preso quell’aereo sapendo che il 50% almeno dei posti che avrei visto non li avevo mai visti.

Conoscevo solo una cosa del mio mese di viaggio: la corsa. E come sempre, la Signora Corsa mi ha dato la voglia di partire.

Ho corso, tanto, sempre, tutti i giorni, lungo le coste più belle e alle volte lungo quelle più brutte. Non ho avuto pensieri difficili, ho liberato la mente.

Ci sono stati giorni facili, in cui le gambe giravano libere come la mente, in cui il fiato era leggero, il caldo sopportabile.

Ci sono stati giorni come a Salerno, in cui mi sono sentita sola, in cui non volevo correre, ma ho corso. E la corsa mi ha dato la voglia di rinascere.

Ci sono stati altri giorni, in cui mi sono sentita un pesce fuor d’acqua, senza la possibilità di andare via. e la corsa mi ha portata via.

Ci sono state amicizie nate dal nulla, lungo passi veloci, con sorrisi negli occhi. Quelli di Francesca.

Ci sono stati giorni in cui il lutto ci ha sfiorati da troppo vicino e la corsa è diventata più forte. Un appiglio per dire che siamo vivi.

Ci sono state corse che abbiamo camminato fischiando contro chi non vuole vedere, come ad Arzano.

Ci sono state persone che ho conosciuto, storie che ho ascoltato, passi che mi hanno resa felice.

E non c’è stata solo la corsa.

C’è stato amore, amore per la vita e per la felicità, amore per le persone semplici, magari con il taglio ci capelli più strano che tu abbia visto, magari non con il fisique di role, ma vere.

Correndo in questa Italia mi sono sentita vera, senza finzioni, senza sovrastrutture. Ho assaporato la vita, quella vita che non sta lì a farsi domande, quella vita che passa in un muro caldo al sole, sotto la tua mano.

Senza bisogno di altro.

La cosa bella è che tra meno di 12 mesi si riparte. Stay Tuned 😉

Vi lascio alle foto, quelle più belle e divertenti. E meno serie. L’artista e fotografa che le ha fatte è  Francesca Grana. La mia amica Francesca. La trovate su www.francescagrana.it

 

Ecomaretona è sostenuta da Equilibra Italia, Mizuno Italia, Venice Marathon, Acqua Valmora, Laika Caravans. Media partners Correre, Running Magazine e Radiorun.

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