Il Maratoneta: running-intervista con Mimmo Ricatti

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Sì, sono proprio una femminuccia.

Quando Asics mi ha detto che c’era la possibilità di fare un allenamento pre gara il giorno prima della Mezza Maratona di Torino con Mimmo Ricatti, Nazionale di Maratona, le mie gambe hanno inziato a farsi molli.

Un allenamento, seppur leggero di mezz’ora, il giorno prima di una gara che speri di chiudere in 1h40 con un atleta che su quella distanza ha un personale di 1h04 fa un po’ paura…

E vergogna.

Ok che lui è un maschietto, ma sono 36 minuti di differenza…

Ma, siccome non ci sarebbe forse capitato una seconda volta, ovviamente abbiamo accettato!

Quindi ritrovo al Valentino, aspettiamo Mimmo al chiosco.

Quando arriva lo vediamo subito: 1metro e 75 di muscoli definiti, strizzati nel nuovo abbigliamento a compressione di Asics non si vedono spesso al parco.

Come tutte le girls in realtà facciamo, quasi, finta di nulla. Cioè, alla fine abbiamo scritto RunningCharlotte davanti e dietro alla maglietta, per cui noi siamo sicuramente noi, lui potrebbe anche essere un turista.

Quando ci saluta svanisce ogni dubbio e ogni tensione.

L’accento pugliese su noi nordisti ha lo stesso effetto di un film di Checco Zalone: fa subito simpatia. e Mimmo, che viene da Barletta, quando ci saluta col sorriso, non fa eccezione.

Nel giro di 5 minuti stiamo ridendo come le bambine, a suon di battute. Forse Mimmo quando non farà più il maratoneta potrebbe fare l’attore, chissà!

Iniziamo subito il mini training e iniziamo anche l’intervista, di cui trascriverò solo la parte seria 🙂

Mimmo, tu che corri a livelli top, prima di iniziare a correre, cosa fai?

La corsa è un movimento naturale per gli esseri umani. Da sempre corriamo sulle nostre gambe. Eppure, correre sforza le articolazioni, soprattutto di anche, ginocchia e caviglie, soprattutto se partiamo da fermi.

Se le articolazioni partono a sforzare dalla quasi immobilità, rischiamo di stressarle. Meglio quindi dedicare 5-10 minuti allo stretching dolce e alla mobilitazione delle articolazioni. Ad esempio è utile far oscillare le gambe avanti e indietro, come dei calci morbidi, per sciogliere le anche, fare delle rotazioni del bacino verso detsra e sinistra, delle rotazioni delle ginocchia e dei piedi. Sembrano cose banali, ma sono invece molto utili per risvegliare il corpo, soprattutto se state molto sedute o andate appena sveglie.

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Quanto ti alleni in una settimana?

Dipende. Sotto maratona più di 150 km a settimana, 2 volte al giorno. Ma ho la fortuna di fare di questo un mestiere a tempo pieno e quindi curo molto i dettagli (embè, se non lo fai lui…)

Per una persona normale è importante non esagerare e rendere la corsa compatibile con il lavoro. L’importante è rispettare la qualità dell’allenamento.

Cosa mangi prima delle gare?

Intanto diciamo una cosa: ci sono gare e gare. Come dice il mio allenatore, di gare vere se ne fanno una o due all’anno. le altre competizioni servono come test.

Ad esempio voi vi state allenando per la Maratona di Firenze, ma domani avete una 21km. Domani è una gara test, ma il vostro vero obiettivo è Firenze.

Prima della Maratona del 17 agosto (Maratona a Zurigo, Europei di atletica), mi sono svegliato alle 5 per fare colazione ed essere performante, ma per altre competizioni sono meno attento.

Per me non esiste una formula perfetta, dipende da ognuno di noi. Io facilmente riesco a mangiare prima di un allenamento bacon e uova e bere un cappuccino, ma non è detto che per tutti sia così (ecco, io non riuscirei neanche a partire). Il mio consiglio è fare una colazione bilanciata un paio d’ore prima, con carboidrati complessi, magari qualcosina di integrale (che fa un po’ da tappo), e un po’ di proteine come una chiara d’uovo. Ma ripeto, dipende da ognuno.

Mia mamma che è pugliese DOC, quando hai mal di pancia, ti dà la mozzarella perchè secondo lei è un alimento leggero… bianca e fresca, quindi leggera.

Europei, vince Meucci. Ma se ci fossero stati gli africani?

A mio avviso, magari non scientifico, non cambia molto fisicamente tra un keniano ed un italiano. Forse loro sono più leggeri e fluidi, ma corrono anche con meno tecnica… La differenza la fa la forza di volontà. Loro vedono la corsa non come una passione e basta, ma come un modo per riscattarsi e ci mettono ogni energia che hanno.

Questo per dire che volere e potere.

Un consiglio per domani?

Non partite a tutta. Penso che se alle gare non ci fosse lo sparo, sarebbe meglio. Quando le persone sentono lo sparo partono a tutta birra, facendo il primo chilometro ad una velocità folle. Il primo km è quello più faticoso, perchè il corpo ce la mette tutta per partire. Partire a bomba rischia di rovinare la gara. Un consiglio: se avete come obiettivo 1h40, fate la prima metà gara in 51 minuti e l’altra in 49. Sarà più facile togliere 30 secondi all’ultimo km che toglierlo al primo.

Domani Mimmo corri con noi?

Ehm… maaaaa…. ehhh… il mio allenatore… non so….

Ok Mimmo ti capiamo dai, ci basta il tuo tifo!

La chiacchierata continua e i consigli anche, ma una cosa mi porto a casa: un vero campione non se la tira, mai. Un vero campione sorride come Checco Zalone e si diverte a fare ciò che fa. E Domenico Ricatti è esattamente così.

Ci salutiamo con la promessa di andare a Barletta. Pare che sua mamma faccia degli stracinèti (orecchiette) da urlo.

Le consigliano prima di una gara.

Chissà se Mimmo verrà a farci il tifo anche a Firenze…

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