Una Maratona in Italia: correrò la Run Rome The Marathon
Io che corro la Maratona di Roma 2020? Siamo sicuri?
Da molti anni preferisco correre le maratone all’estero, diciamo dal 2018 con Boston, malgrado il meteo avverso e l’infortunio (leggi qui la mia Boston Marathon 2018, la più bella e jellata).
Amo le grandi maratone internazionali principalmente per un motivo: sono partecipate.
Partecipare ad una maratona non vuole dire soltanto correrla, vuol dire amarla, anche da fuori. Noi Italiani siamo sempre lì a pensare a quanti iscritti si hanno, a giudicare le maratone dal numero di runner, a contare, contare contare.
I partecipanti di una maratona sono sicuramente i maratoneti, ma ancor più gli spettatori.
Nelle grandi maratone quello che fa la differenza non sono i 50mila maratoneti – che però sono una festa incredibile per gli occhi – ma il tifo. A Boston, sotto il diluvio universale, con 2 gradi centigradi, spettatori fradici lungo tutto il percorso hanno reso possibile una 42km impossibile, a Chicago mi hanno fatta sentire un’eroina, a Berlino la città era in festa.
Mentre noi ci fossilizziamo sui tempi, sul chrono e sui partecipanti, mentre noi annulliamo maratone e pensiamo a come fare un percorso – brutto – per non intralciare troppo il traffico, oltreoceano le città si sigillano su decine di migliaia di turisti “di corsa”, creando festeggiamenti degni di grandi eroi.
La maratona va celebrata.
Mi trovo a fare questi pensieri e una punta di amaro mi rimane in bocca. Io amo la mia città, amo l’Italia e amo la maratona. E’ mai possibile che io stia preparando la Maratona di Londra senza calcare le strade italiane da anni?
Sento la necessità di celebrare la mia italianità nel modo più iconico che conosco, voglio sentirmi come una condottiero, voglio riconquistare il mio piacere, tutto personale, di correre “da noi”.
Voglio celebrare la Maratona.
Voglio, dopo tanti anni, correre di nuovo la maratona di Roma.
Run Rome The Marathon – la nuova Maratona di Roma
Tralascio questo nuovo nome del tutto internazionale e poco latino, scelto immagino per le solite diatribe sulla registrazione del marchio “Maratona di Roma” e vado al sodo.
L’edizione 2020 della Maratona di Roma mi ha attirata fin dall’inizio. Ho corso questa maratona due volte e l’ho amata nel profondo del cuore, tanto quanto amo questa città, magnifica.
La volontà della nuova gestione è quella di riportare la maratona della capitale a nuovi fasti, di farla risorgere dalle ceneri.
I numeri – dannati numeri – parlano di 8mila e qualche iscritto nel 2019, un calo vertiginoso negli ultimi dieci anni. Complice sicuramente la concomitanza con quella di Milano, quest’anno superata, la distriba sulla Maratona di Roma è argomento oramai obsoleto.
Run Rome The Marathon desidera far rinascere la 42km della capitale italiana e per questo mi sento di volerla celebrare.
Voglio correre Roma. Desidero correre Roma. Voglio “conquistare” Roma.
Ho chiesto a Sergio – l’allenatore – se aveva senso spostare il mio lunghissimo all’interno della Run Rome The Marathon, promettendo di correre i restanti 4 km come scarico leggero e di farne bene 38. Sergio ha proferito un suo laconico “ok” e io ho deciso.
Correrò Roma il 29 marzo.
A dirlo sono felice come una bambina.
Correrò senza ansia da prestazione, correrò per guardarmi intorno, per godere della città che amo tanto. Farò ballare il cuore in petto per il gusto di correre.
E arriverò al Colosseo a prendere la medaglia della rinascita della Maratona di Roma.
Una delle medaglie più belle che abbia mai visto.
La medaglia di Run Rome The Marathon 2020
Questa medaglia è un capolavoro. Sul piatto rotondo di metallo la grafica della cupola del Pantheon simboleggia la perfezione dell’architettura. Il Pantheon è un monumento eterno quasi magico, grazie alla leggenda legata alla sua cupola, ed è ricco di valori positivi poiché fu costruito in onore di tutti gli Dei. La sua storia rievoca l’eccellenza e per questo è perfetto per “incoronare” tutti i maratoneti al traguardo.
Novità staffetta
Un’altra novità del 2020 è che da quest’anno si potrà correre la maratona in staffetta con tre amici. I pettorali per la staffetta, a scopo benefico, possono essere “acquistati” presso le Onlus selezionate e permetteranno a tutti di godere della bellezza della città eterna, anche se si è ancora lontani dal traguardo dei 42km.
Appuntamento al 29 marzo, quindi. Se non siete iscritti, fateci un pensierino, perchè Roma val bene una maratona.
Così si dice da queste parti.
Iscrizioni e informazioni qui: