Semplicemente la donna che sono: 8 marzo
Cosa è la parità tra uomini e donne?
No, non è fare le stesse cose, non è essere donne potendo essere anche un po’ uomini, non è poter parlare liberamente d sesso, mettersi una gonna, non è scegliere il proprio compagno. Non è essere chiamata dottoressa e non dottore, amministratrice delegata e non amministratore.
La parità non ha genere.
La parità è un concetto di fondo.
La parità è poter esprimere il proprio io. Poco importa se questo io è bello, forte, intelligente, intrigante, poco importa se è veloce o lento.
Avere la parità è avere il diritto di essere se stesse. Sempre.
Avere la parità è poter essere “Semplicemente le donne che siamo”.
Sotto questa stella nasce e cresce uno dei progetti che ho amato e amo di più: Just The Woman I Am.
Ve l’ho scritto, vi ho invitate, vi ho chiesto di partecipare e di festeggiare l’8 marzo senza mimose, ma con le scarpe da ginnastica. Siete venute, eravamo un fiume rosa.
8 marzo 2015: 8.440 donne (e 4 4Girls4Marathon) si ritrovano nel salotto di Torino e vestono una maglia fuxia.
8.440 donne e un centinaio buono di uomini, sempre vestiti di fuxia (la maglia a loro sta aderentemente bene :-)).
Per fare cosa?
Per sorridere, 8.500 persone si trovano per sorridere alla vita e dimostrare di essere forti, per festeggiare l’8 marzo e per sostenere la ricerca contro al cancro al seno.
Dopo ciò, si ci sono 6km di percorso cittadino da fare, correndo, camminando, trotterellando, camminando a 4 zampe (c’erano anche cani, esseri umani a 4 zampe non ne ho visti…). Insomma come si vuole.
6km per un percorso soleggiato nel centro di Torino, 6 km per divertirsi.
Organizzazione perfetta del Cus Torino e di Torinodonna.it hanno fugato gli ultimi dubbi dei critici che hanno contestato l’edizione 2014: maglietta a misura di forme femminili, in cotone morbido, pettorali personalizzati, zumba di riscaldamento, aperitivo finale.
Per una volta, rara, quasi unica, mi sono divertita a non correre dietro ad un tempo (e così le altre girls), perchè in questo caso era più belo stare insieme che competere (anche perchè non era una competitiva), proprio perchè stando insieme si poteva cogliere la bellezza dell’evento e godere della compagnia reciproca. Compagnia divertente-irriverente delle 4girls4marathon, di Beppe Tamburino e della neo amica Valentina Capelvenere (lei ha un blog che è uno spasso, in sui ritrovi il tuo essere donna, leggera, elegante e sofisticata, simpatica e social – basta vedere come si chiama: o il nano o la moda…) che ha quasi promesso di preparare la prossima maratona con noi, anche se non lo sa… 😉 vero Vale?).
Insomma la compagnia di DONNE VERE, come Luisa e Giorgia, come Elena e Anna, come Nicole e Patrizia la tarta-runner (che è così poco “tarta” che si è iscritta alla sua prima maratona a Torino 2015), Come la mia amica Mina e la sua mamma che si mette in gioco per combattere contro una malattia sulla quale ha già vinto in partenza nel momento in cui si è messa in gioco. Noi che semplicemente siamo.
Grazie a questa iniziativa l’8 marzo non è più per me solo il compleanno di mio nonno e del mio più vecchio amico, ma è diventata finalmente la festa che merita di essere.
Fiera di esserne stata una delle madrine 2.0
Fiera di essere me stessa (anche con un’espressione ridicola come quella qui sotto…. ah ah ah), e quindi donna.
Bell’articolo, bellissima iniziativa e pure…bellissime donne, da un uomo altrettanto fiero di esserlo. E buona maratona…Massimo