TESTING TECH: Kalenji Run Light
Runners cambia l’ora e le serate si accorciano!
Usciremo dai nostri amati/odiati uffici con il buio, il freddo e quell’aria un po’ umida che ti si attacca ai peletti del naso.
Inconveniente dell’autunno che avanza…
Ma tanto lo sappiamo tutti che non smetteremo di correre. Che ci vestiremo come pinguini con il raffreddore e usciremo ugualmente la mattina presto, scivolando sull’asfalto “galavernato”, e la sera al buio dei lampioni.
E a proposito di buio…
Voi solitamente come fate a correre al buio?
Vi dico come faccio io: ho due opzioni. Se il buio è tanto e il percorso è accidentato, mi metto in testa la mia adorata frontale da mille miliardi di lumen con occhio fotonico e parto. Se invece decido che correre in città con un’astronave in testa è una cosa da “fulminati di trail”, vado all’avventura e rischio una storta. O un incidente. O incontri indesiderati al parco.
Ma esistono le mezze misure.
Siete runners urbani? Sì. Abitate ai piedi del Cervino? No. Siete lavoratori d’ufficio instancabili (…) e uscite dopo le 17:30? Sì. Avete mai corso in natura completamente isolati la notte? No.
Ecco, probabilmente una lampada frontale non vi serve e altrettanto probabilmente vi sentireste un po’ dei matti a indossarla in città.
Vi consiglio di provare quindi l’innovazione Kalenji per il runner della città notturna: la nuovissima Run Light. Una “frontale” ultrapiatta che al posto di essere calzata in fronte si indossa sul petto.
Vantaggi: puoi girare la testa a guardare se sta arrivando una macchina senza interrompere l’illuminazione avanti (se hai una lampada in fronte la luce segue i movimenti del capo).
Puoi chiacchierare con il tuo vicino e guardarlo senza abbagliarlo.
Non hai un fardello in fronte, che per chi non è abituato può essere un difetto. Se viene giorno o sei in un luogo luminoso puoi spegnerla e nessuno si chiederà cosa porti in testa.
Ma ora passiamo al test.
Guardiamola
A parte la confezione della Run Light, che è molto accattivante e “tecnica”, una volta che la “esci” dal suo imballo ti ritrovo con in mano un mini imbraghino elasticizzato che ha sul fronte la lampada e sulla parte della schiena la batteria. Un cavo elettrico parte dalla batteria e arriva alla lampada. Come vedete dalle foto la lampada è tenuta sui tre vertici da tre cinghie, in modo che rimanga ben ferma sul petto.
La batteria sul retro è una scatoletta rettangolare molto sottile. Ha un cavo caricabatterie USB per caricarlo adattabile a tutti i trasformatori USB.
Sul lato della lampada un mini pulsante rosso accende il LED con la possibilità di scegliere 3 intensità di luce differenti.
La lente rifrange la luce in modo che il fascio sia largo e non abbagliante per chi arriva in senso contrario.
Infiliamola
Le cinghie si infilano attorno alle spalle e l’imbrago si chiude sul lato con una semplice chiusura a click. Gli elastici sono molto morbidi e il peso non è eccessivo.
La batteria sul dorso va a posizionarsi sotto alla scapole, al centro della schiena e non infastidisce.
La lampada, leggermente asimmetrica rispetto al plesso solare, si posiziona sotto lo sterno, leggermente spostata a sinistra in modo da non infastidire la respirazione e il diaframma.
Le cinghie si regolano e portano la Run Light in posizione corretta senza mai comprimere. Il feeling è buono, soprattutto perchè la infilo su un giacchino maniche lunghe (inizia a far freddo). Mi chiedo se viene usata su una canotta nelle notti d’estate come sia, ma onestamente non ho avuto il coraggio di uscire alle 6 del mattino in canotta in questa stagione 😉 Eventualmente ci aggiorniamo tra 7-8 mesi, ih ih| In ogni caso gli elsatici hanno un bel tessuto morbido e credo che non siano fastidiosi nemmeno direttamente a contatto con la pelle.
Corriamoci
Il maggior difetto delle lampade frontali è che ballonzolano, soprattutto se hanno batterie ricaricabili (più pesanti di quelle a pile). Quindi nell’atto della corsa, soprattutto su un terreno accidentato fatto magari di qualche salto, perdono il loro assetto e richiedono delle “aggiustatine”.
La Run Light ha il vantaggio di rimanere ben ferma, anche la batteria sulla schiena. O comunque, essendo che si posiziona su una zona morbida (la pancia), non si percepisce l’effetto “scomposto”.
Dal punto di vista di illuminazione, la luce prodotta è buona e il fascio abbastanza ampio. Ammetto che la mia Petzl Nao ha un fascio pazzesco che illumina la montagna, ma credo che per correre in ambienti cittadini non sia così fondamentale. La differenza di illuminazione delle tre intensità non è così evidente e io ho usato in realtà l’intensità più bassa in quanto pienamente sufficiente.
Pensiamo anche al fatto che se vai la mattina magari hai necessità della lampada per il primo quarto d’ora e poi non serve più. Nel caso di una frontale devi per forza toglierla per non sembrare un matto e per liberarti del peso in fornte. Nel caso di Run Light puoi correrci tranquillamente un’ora e nemmeno la senti.
Il messaggio è: se praticate trail e andate in giro per monti e boschi di notte, una buona frontale è indispensabile. Se invece avete la necessità di non farvi mettere sotto da un’auto, di non farvi violentare e di non inciampare alla prima radice del parco cittadino, Run Light fa per voi.
Sempre che non preferiate andare in giro per le vie del centro con una frontale in testa perchè questo vi fa sentire dei neo Kilian… lì lascio a voi il giudizio 😉
Trovate Run Light in tutti i negozi Decathlon oppure online cliccando qui
Qui potete scaricare qui tutte le informazioni tecniche di Run Light:
Voti:
Illuminazione: 7
Comfort (indossato): 9
Comfort (correndo): 8
Innovazione: 8
Prezzo: 8 1/2
L’ho presa e mi trovo benissimo. L’unico difetto che riscontro è che i lacci siano un po’ molli e tendano ad attorcigliarsi troppo.