Kiprun 2015 Collection by Kalenji: un vento di novità

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Kalenji.

Ho parlato precedentemente di questo brand perchè sono rimasta stupita dal test fatto sulle Kiprun SD.

Stupita perchè non me ne vorrà nessuno se dirò che non è di sicuro il primo brand, Kalenji, che ti viene in mente quando parli di scarpe da running.

Per due motivi: intanto non lo trovi nei negozi specializzati, ma solo da Decathlon. E Decathlon, si sa, ha la nomea di essere il SUPERMERCATO dello sport, non il NEGOZIO TECNICO dello sport.

Insomma, se devo acquistare un paio di scarpe da running e voglio qualcosa di tecnico non vado da Decathlon, diciamocelo. E quindi tendenzialmente pochissimi runners con un minimo di esperienza conoscono le scarpe Kalenji.

E quindi (sappiamo che noi runners siamo arrogantelli quando si parla di corsa, “sappiamo tutto noi” insomma…) storgiamo il naso di fronte al questo brand.

Ecco, questo articolo si rivolge esattamente a chi storge il naso, me compresa….

Il brand di Decathlon ha compiuto 10 anni nel 2014, è quindi un brand giovane, di sicuro non ha la storia di Asics, né di Mizuno. E quindi? Partire dopo gli altri da un lato lo fa partire svantaggiato, indietro, di sicuro, ma con una velocità diversa.

Parlando con il Product Manager Kalenji Anthony Dulieu e con l’ingegnere che progetta le Kiprun, Olivier Weber, sono rimasta stupita.

La ricerca con cui Kalenji sta affrontando negli ultimi anni la progettazione delle calzature da running è notevole.

E la collezione 2015 presentata in occasione della Prom’ Classic dello scorso 11 gennaio ne è la prova.

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La collezione è composta da 4 modelli: Kiprun Competition, ultraleggere e reattive, nella versione uomo e donna, Kiprun SD, sempre nelle due versioni men e woman, con appoggio neutro, poi la Kiprun MD, media, per distanze medie, da mezza maratona in giù, in 2 versioni, appoggio neutro e in pronazione, entrambi uomo e donna e la più ammortizzata della gamma, la Kiprun LD, sempre esistente per appoggio neutro o in pronazione, sempre in versione uomo e donna.

Una “squadra” di 12 modelli differenti, che assecondano tutte le velocità, tutte le falcate e anche le differenze tra uomo e donna, oramai diventate fondamentali da fare.

Ogni modello viene testato per circa 6-9 mesi, prima in lab e poi su una squadra selezionata di atleti/tester, con il supporto del TOP Runner Francese Stéphane Diagana, vincitore di molte medaglie e uomo di sport a tutto tondo.

Dal lato estetico di sicuro ci sono passi che si possono fare, estetiche e colori che si possono migliorare, ma il passo avanti tra questa collezione e quella 2014 è notevole. Per non parlare dell’evoluzione degli ultimi anni.

Tutto questo mantenendo un prezzo al di sotto della media di mercato (tra i 79 e gli 89 €).

Sono onesta, di sicuro non sono le migliori scarpe che ho testato, di sicuro sul mercato ci sono tecnologie, estetiche, calzate migliori, non sono qui a dire che Kalenji è il brand di riferimento per il running.

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Ma… vedo troppi runners affidarsi a scelte sbagliate online motivate dal prezzo, troppi runners affascinati dalla sola estetica della scarpa, troppi runners che investono un capitale nelle scarpe (e magari ne posseggono anche 3 o 4 modelli di pesi e caratteristiche diverse) ma poi non sanno correrci (ragazzi, ma cosa correte con le scarpe super minimal se andate ai 6′ al km? Belle e colorate sono d’accordo, ma sono scarpe difficili da portare! Io adoro le Nike Free, ma se pesate 90 kg forse mi sento di sconsigliarvele!).

Le scarpe della collezione Kalenji sono un buon investimento, sia per chi vuole incominciare a fare sul serio, sia per chi necessita di una scarpa affidabile da alternare alle proprie.

Ad esempio io sconsiglierei di buttarsi su una super-leggera da gara al primo round spendendo cifre vicine ai 150 € . Provate prima una Kiprun SD, che va benissimo, è molto bella e vi permette di non investire subito un capitale.

Sono stra sicura che così facendo molti di voi cambieranno idea su Kalenji…

Sono proprio cuirosa di vedere cosa succederà nei prossimi anni, perchè mi sa che questi francesini di Decathlon daranno del filo da torcere a chi si sente fin troppo sicuro della sua tradizione.

Applauso, continuate così.

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