La Maratona, “it’s a kind of magic”
It’s a kind of magic
A kind of magic – no way
One dream, one soul, one prize
One goal, one golden glance of what should be
It’s a kind of magic
Andavo all’asilo quando Freddie Mercury cantava A Kind of Magic.
Per me a quell’età la magia era rappresentata da un mondo di fate e di principi azzurri, di folletti che di notte mi facevano i dispetti e di fantasmi del bosco.
Trentun’anni dopo questa canzone mi ha svegliata, stamattina la sentivo nelle orecchie.
Ora che i folletti si sono nascosti e non mi fanno più dispetti, ora che il mondo umano mi ha sommersa e ha affogato fate e principi azzurri, Freddie canta nelle mie gambe e nei miei piedi.
La Maratona “It’s a kind of Magic”
Un sogno, un’anima, un premio. Il premio alla tenacia e alla fatica. Il premio alla voglia di correre.
La Maratona “It’s a kind of Magic”
Leggevo le parole un po’ indignate di una cara amica che esortava a non sentirsi “eroi” per aver corso una maratona e in effetti non mi sento affatto un eroe. Mi sento una magia.
Se è tanto vero che correre una maratona non è salvare vite umane, è altrettanto vero che per me correre una maratona è salvare la mia di vita.
Salvare la mia vita dalla noia, dalla rassegnazione, dal cattivo umore.
Ci sono molti aspetti nella vita, correre non è certo il solo. Molto spesso penso a come sarebbe avere dei figli che non ho, mi alzo la domenica mattina per il mio “lungo” cercando di immaginarmi tra pancake e giocattoli, affaccendata e sorridente mentre do il buongiorno alla mia famiglia, mentre abbraccio i miei cari e inforco una bici per seguirli al parco. Forse un po’ estrema come immagine, un po’ stereotipata, sicuramente non la mia.
La mia magia è la maratona.
La felicità che mi riempie lo stomaco come un piatto di pasta alla carbonara, la soddisfazione profonda, la consapevolezza di potercela fare, sono queste le emozioni che mi salvano. Mi portano avanti, nella corsa e nella vita.
Non amo chi mi dice “che ho le palle”, come se si dovesse avere le palle per essere forte. Io volteggio, tra la felicità e la semplicità. Questa è la mia forza, volteggiare tra le pieghe della vita.
La mia è una vita semplice, senza bling bling, senza shopping, senza grandi hotel, senza abiti importanti. Una vita fatta di viaggi e di esperienze, una vita fatta di quei momenti da portare dentro.
La mia è una vita condita dalla magia della Maratona, che come una fata mette le stelline dalla sua bacchetta magica.
Una vita che viene resa magica da quella ragazza che sull’heartbreak hill mi ha affiancata e prima di superarmi mi ha incitata. Resa magica da quella volontaria che mi ha abbracciata all’arrivo. Condita di stelle dalla signora che mi ha ceduto il posto in metropolitana per farmi stare vicina alla mia amica.
Una vita dalla forza di volontà che sotto la pioggia non mi ha fatta mollare per 42 chilometri e della quale vado fiera come non mai. Una vita salvata dai dettagli. I dettagli che da questa Boston Marathon mi porto a casa orgogliosa.
La Maratona “It’s a kind of Magic”.
Anche se poi è “soltanto correre”.
#BeMoreHuman