La mia seconda Aosta-Becca di Nona. Diventa una tradizione.
Io l’Aosta-Becca di Nona ce l’ho impressa nella testa. In quei 18 anni che ho vissuto ad Aosta (cioè a casa) ci sono alcune immagini che mi si sono piantate in quel luogo sconosciuto tra retina e cuore.
L’Aosta-Becca d Nona è una di quelle.
C’è chi nasce al mare e sa riconoscere ogni onda, ogni colore, ogni vento a forza di aprire la finestra su quell’orizzonte, mattina dopo mattina.
Io per diciotto anni ho aperto il mio mondo su questa montagna.
“Vedi, Carlotta, pensa ad andare fin lassù. Là, in punta, c’è la Madonna” e io immaginavo una sorta di beatificazione della fatica a salire fino in cima.
Un paradiso che di dantesco aveva poco, più simile alla pubblicità del caffè.
“Sai che Bruno sale fin lassù partendo dalla piazza?”
Bruno è Brunod e la Piazza è la Piazza Chanoux che per me è rappresentata dalla statua dell’alpino del ritrovo del sabato pomeriggio.
Da lì, dall’Alpino, la Becca si vede come l’Everest dal Campo Base.
E io mi vedevo Bruno, in canotta e braghini, con il pettorale attaccato un po’ storto, salire volando su per la parete, dritto per dritto, come un Dio della montagna.
Una figura quasi mitica, quasi come il Dahu, l’animale mitologico delle valli dalle gambe più corte da un lato. Mi ricordo quel giorno che con la figlia del Dietologo di Aosta parlammo della dieta di Bruno: quattromila calorie al giorno per il Mito, “quello che saliva sulla Becca”.
Tornando alla gara, negli anni la storia ne ha visto l’annullamento e poi il resuscitare nel 2006. Avendo sempre sognato di correre con quei sogni da ragazzina, la corsi, la prima “nuova edizione”. 3 ore e 29 minuti per salire quei 2.500 metri di dislivello e ritrovarsi a voler abbracciare la Madonna.
L’Aosta-Becca di Nona oggi si corre ogni 2 anni ed essendo questo l’anno 2018, il 15 luglio va in scena la “seconda nuova edizione” e io sarò in Piazza Chanoux per partire.
Non sono allenata, non credo nemmeno che questa gara da Dahu possa in qualche modo fare bene alle mie gambe da Maratoneta, ma non posso esimermi dal partecipare a quella che è diventata in così poco tempo una tradizione anche mia.
Salirò fino alla Madonna, 3.142 metri, dritta da Aosta, per onorare la “mia” personalissima tradizione, per ricordare le parole della nonna “che da ragazza saliva fin lassù”.
Salirò perchè non ci ho nemmeno pensato a non farla. La Tradizione non accetta defezioni.
Due sono i percorsi, uno, quello principe, da Piazza Chanoux fino in vetta, 13km e 2.500 metri D+, e quello “medio”, che ti porta fino all’alpeggio di Comboè, circa 1000 metri più in basso, l’alpeggio forse più bello della Valle.
Da quest’anno la novità vuole anche un percorso per camminatori, il percorso enogastronomico, la Montée des Gourmands, senza cancelli orari, che, ricalcando la prima parte del percorso, sale a Comboè tra gruppi folkloristici e assaggi di prodotti tipici.
Mancano tre settimane, le iscrizioni sono limitate. Se volete far parte di questa nostra storia, iscrivetevi. Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale cliccando qui.