La Storia di Chiara – Una Principessa alla EA7 Milano Marathon
La maggior parte delle persone che inizia a correre lo fa per due motivi, per dimagrire o per salvarsi.
Io ho iniziato per entrambe le cose.
Sono da sempre stata una sportiva, ho praticato tennis, sci, nuoto per diversi anni, ma nessuna di queste attività mi aveva mai preso del tutto il cuore e così le ho abbandonate, riprese e abbandonate di nuovo.
Sono però sempre stata una grande camminatrice.
Mare, montagna, boschi, ma andava bene anche l’anello della ciclabile dietro casa quando volevo prendermi una pausa. Dallo studio prima, dalla mia famiglia alla deriva poi.
Una torrida mattina , una mattina come la altre, del giugno 2012 mi sono alzata, ho fatto colazione e mi sono vestita per la mia camminata. Ho fatto i primi 2 km, ma intanto la mia testa non trovava pace.
Il mio adorato cane, Harry, non c’era più da qualche giorno e la sera prima per il dolore mi ero abbuffata.
Era normale per me, che da anni convivevo con grossi disturbi alimentari.
Così, ad un certo punto, mi sono messa a correre. Senza sapere dove, né perché, ma ho iniziato a correre.
Avevi ai piedi scarpe più che inadatte e nessun tipo di abbigliamento sportivo indosso.
La sensazione di libertà che mi ha dato quella breve corsa me la ricorderò per sempre.
CORRO. IO CORRO. E VOGLIO CONTINUARE A FARLO.
Ho comprato un reggiseno sportivo, un paio di pantaloncini e una canotta tecnici, e la mattina dopo ci ho riprovato.
I polmoni bruciavano, i muscoli delle gambe sembravano volersi strappare sotto la fatica, ma non ho mai mollato.
Ricordo la tensione prima di affrontare i miei primi 10km, che mi sembravano troppi, o almeno troppi per me. Ma invece li ho corsi.
E poi i 12 , e poi i 21 alla Stramilano, e poi i 30 e poi lei, la regina, la prima volta a Roma, sotto il diluvio universale ma piena di gioia e di stima.
Per me stessa, per come mi sono salvata, per come questo sport magnifico mi ha aiutato a farlo, dandomi più fiducia in me stessa, permettendomi di capire che il cibo è la benzina che mi aiuta ad affrontare percorsi sempre più lunghi, e che la corsa è la metafora della nostra vita, nel bene e nel male.
Prima correvo per sfuggire ai miei incubi, ora corro per inseguire i sogni.