La Storia di Concetta – Una Principessa alla EA7 Milano Marathon
Mi chiamo Concetta, ho 62 anni, corro da 3.
La mia storia, in verità, inizia 55 anni fa però- Avevo sette anni, ero un a bambina e a quei tempi correvo, con la stessa motivazione e grinta di oggi, di non farmi raggiungere dal mio aguzzino, che era mio papà.
Se rincasa e non mi trovava, infatti, erano botte sicure.
Cercavo di sfuggirgli in ogni modo, scappavo velocissima, ma era diventata una sfida.
Alle scuole elementari, infatti, nella corsa ero bravissima. Gli istruttori volevano portarmi ai regionali, ma non avevamo soldi per queste cose.
Eravamo così umili e squattrinati che per mangiare andavo alla mensa dei poveri.
La mia è una storia di povertà e violenza. Dopo anni di violenze fisiche e mentali da parte di un padre padrone, sono, come si dice, passata dalla padella alla brace per via diretta.
Da un padre violento ad un marito malavitoso. Ci voleva coraggio a resistere e affrontare una vita così. Ho provato anche a fuggire togliendomi la vita, ma – per fortuna – non ci sono mai riuscita.
Sono sempre stata salvata.
Non posso dimenticare come, in ospedale, appesa tra vita e morte, ho visto quello che chiamano “tunnel”.
Non so descrivere cosa ho provato, ma so che ne sono uscita.
Alla fine sono uscita da questo circolo di dolore e ora posso correre e corro.
Libera, senza catene. Torno la bambina sul podio.
Scende una lacrima scrivendo.
Per me correre la Emporio Armani Milano Marathon sarebbe un sogno.
Quando corro io prego Dio, perchè so che c’è, so che sono qui e che posso correre. Ho 62 anni, ma non li sento.
Viva la vita, ora lo posso dire.
Viva la vita, quella che un tempo ho cercato di cancellare, quella che non amavo più.
Viva la vita e viva la corsa.
Grazie per questo tempo. Grazie a tutti quelli che leggeranno, anche se non li conosco.
Grazie
Concetta