La Storia di Ilaria – Una Principessa alla EA7 Milano Marathon

 

“Che cosa rappresenta per te la corsa? Cosa ci trovi di interessante?”

 

Sento ripetermi queste domande continuamente, da tutti i conoscenti. Conoscenti che poi, in virtù della domanda stessa, è evidente che o non conoscono il running, o non conoscono me.

Purtroppo spesso entrambe le cose.

E allora finisco sempre così, a correre sola.

Io e il rumore dei miei passi, il ritmo del mio respiro. Alla ricerca del limite da abbattere, sempre, ogni giorno, goccia di sudore dopo goccia di sudore, la fatica a ricordarmi che sono viva, che sono nata per migliorarmi, ogni giorno.

Corro con l’eco dei giudizi di chi mi accusa di sottrarre tempo ai figli, al lavoro, alla casa… e a tutto quello che gli altri si aspettano da me. Tutti giudizi che mi lascio alle spalle correndo più forte, per dimostrare che una donna che sa amarsi e sa migliorarsi

Che poi “loro” non sanno una cosa: l’energia che spendi con il sudore non è vana, ma ti fortifica nello spirito, ti rende forte, sicura e determinata. Correndo sono diventata più forte, una donna su cui gli altri possono contare, perchè correndo scopro che ogni limite che mi trovo a superare oggi, non era altro che lo stesso limite che mi ero autoimposta ieri.

Oggi penso a quando correre per un chilometro mi sembrava un’impresa, e sorrido In quell’istante sono consapevole che riuscirò a percorrere quei benedetti 42 chilometri che mi separano dal poter dire

 

“ce l’ho fatta, anche stavolta, ce l’ho fatta!”

 

Allora saprò che non c’è sfida che io non possa affrontare, non c’è progetto che io non possa realizzare, perchè il mio destino, con le scarpette da running come con i tacchi, è nella mia determinazione e nella mia voglia di “mordere la vita”.

Non importa quanta salita, quanto sudore e quanto sacrificio comporti la vetta, io posso raggiungerla.

Mia madre mi ha insegnato che non c’è obiettivo che non si possa raggiungere e io non smetterò di ringraziarla per questa sua eredità.

Quando corro penso a lei e sento nelle gambe la forza della sua stima; allora non corro più solo per me, ma per tutti quelli che in me hanno voluto credere e continuano a farlo ogni giorno.

Ci vuole testa per la corsa, determinazione e concentrazione.

Ci vogliono le gambe per la corsa, la resistenza e l’elasticità.

Ci vuole cuore per la corsa. Ci vuole amore e desiderio.

L’amore per se stessi e quello che ci è stato donato lungo la via, l’amore per la vita che senti impetuosa e armonica allo stesso tempo, che fluisce dentro quando raggiungi la perfetta coordinazione del respiro con l’incedere delle tue gambe. Il silenzio di quel momento in cui il mondo intorno sfuma e si fa distante.

Ci vuole desiderio di crescita, di rivincita.

E poi ci vuole grinta. La grinta che fa scattare la voglia di dimostrare quanto vali, “in barba” a quelli che in te, invece, non hanno creduto mai, magari solo perchè sei una donna, magari quelli che insinuano che “si sa, per una donna è così…”.

Quella voglia di fare enorme, che trova pace con il sudore, quella rabbia, alle volte, che svanisce chilometro dopo chilometro, lasciandoti più viva e più serena, pronta ad affrontare una nuova sfida.

Perchè il destino di una runner è come quello di un avventuriero, di un Ulisse qualsiasi, schiavo ed eroe del proprio desiderio di superare l’orizzonte, il limite imposto. Solo per scoprire che aldilà, c’è ancora un nuovo orizzonte, un nuovo limite da conquistare, fino a tornare al punto di partenza, ma non vinte e non uguali, cresciute dentro, nell’anima e nel corpo.

E se poi si fa naufragio oltre le Colonne d’Ercole, pazienza, ne sarà valsa la pena.

Perchè conoscere, come correre, è sfida, è vita.

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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