La Storia di Sandra – Una Principessa alla EA7 Milano Marathon

Mi chiamo Sandra, non sono una ragazzina, sono una “master”, come si dice tra i podisti. Anche se si è “master” dai 35 in su a dire il vero.

Io sono una master che che ad aprile 2018 compirà 55 anni. Ad aprile come la Emporio Armani EA7 Milano Marathon.

Erano 5 anni fa quando ho iniziato a correre. Percorrevo un paio di chilometri senza preoccuparmi di niente, men che meno dell’abbigliamento: scarpe inadatte, vestita senza nulla di tecnico, giusto la prima cosa comoda infilata velocemente per uscire.

Non mi importava un granchè, anche perchè correvo solo per sfogare le lacrime. Due chilometri di lacrime. Niente GPS, al posto della velocità contavo le lacrime.

Avevo scoperto che la mia unica figlia era malata di anoressia.

Per una madre è un sentimento difficile da esprimere. Un misto tra preoccupazione, senso di impotenza e rabbia. Vedere una figlia che si lascia morire lentamente, osservare questa malattia subdola che si porta via la sua giovinezza e il suo sorriso.

Per me, per noi, è iniziato un calvario ma la corsa mi ha aiutato moltissimo.

Ho conosciuto persone nuove, amici, ho condiviso la fatica abbandonandomi al senso di pace che la corsa regala. Durante le gare domenicali per quelle tre o quattro ore la mente era libera.

Ma si sa che la corsa è prima di tutto condivisione e alle volte crea quella magia che si insinua negli anfratti della mente: tre anni fa la mia figliola ha iniziato a venire con me.

I dottori non erano d’accordo visto il suo corpo fragile, ma io, che sapevo quanto la corsa fa da miele sui dolori, l’ho portata con me.

Ogni corsetta una barretta di proteine.

E lentamente il suo rapporto con il cibo migliorava. Ed io insieme con lei.

Oggi corro più chilometri, forte di questa ritrovata serenità e l’idea di correre la EA7 Milano Marathon mi affascina anche se un po’ mi spaventa.

La correrei grata a questo sport perché ci ha ridato la voglia di vivere, a lei e a me.

Una nuova felicità.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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