Ammettiamo che non è che correre di mattina sia sempre così facile: alle volte per tirarmi giù dal letto ci andrebbe un argano. Se poi il caso vuole che io sia da sola diventa più duro ancora.

Le gambe sono legnose, l’umore sul nero fondo, il fiato manca, la testa altrove.

Se poi sei da sola e soprattutto ti senti un po’ sola, l’unica cosa che ti tira sù è l’aria di casa, come Heidi con l’Alpe. E una voce che roccheggia.

Quindi, Ipod, cuffie, e vai con le arie “dissù” (il meridionale ha le cose buone diggiù, io le buone dissù. In fondo siamo uguali, lui ama la Taranta, io preferisco la Ghironda).

Se poi penso che dopo un paio d’ore sarò in ufficio, tutte le immagini piene di verde e aria fresca crollano: e l’unico toccasana per me si chiama L’Orage.

Gruppo Valdotain, ecclettico, tradizionale ma mai scontato, tipico ma non troppo folk, alternativo ma dalle radici antiche: solo cuore, anima e montagne.

Le sonorità sono complesse, fluide come un torrente in primavera, i testi sono quelli che da bambino coloravano le fiabe, gli sguardi sono sinceri. Valore aggiunto (e non si offendano gli altri) i due fratelli multisound Boniface: mai visto suonare così tanti strumenti insieme a meno che non si parli di un’orchestra, mai visto una bocca che “gioca” due flauti, mai visto far l’amore così con una fisarmonica, mai visto far uscire da un violino il canto di una donna tanto bella. Mai visto una passione simile.

Accendi Ipod, schiaccia play (ops, schiaccia su un touch non si dice), e vai in Valle, a casa, finalmente.

Tre album, uno ispirato alla vita di Rimbaud (così ho capito, ma magari mi sbaglio), una cover di Gainsburg che forse è ancora meglio dell’originale (Gainsburg non aveva un’intera orchestra alle spalle), un concerto con De Gregori, un po’ di francese e una passione per la musica tradizionalpopolare.

Alle volte, se nessuno mi vede, mentre corro, mi fermo un secondo e ballo. Uno spettacolo non bellissimo da vedere, ma il mio cuore danza.

Ah, se li ascolti, solitamente vai più veloce. Garantito.

Scaricabile da Itunes.

(immagini prese dalla pagina facebook L’Orage)