L’ottimo è nemico del bene: la motivazione per non aspettare domani.
L’altro giorno in radio parlavano di un grande compositore, non ricordo quale, che produceva tantissime sinfonie, senza aspettare che fossero perfette.
Produceva e produceva, senza porsi troppe domande, senza farsi problemi.
Mi ha dato molto da pensare: l’ottimo è nemico del bene?
Ho pensato a quante volte non facciamo qualcosa per timore di non riuscirci, di non essere all’altezza o semplicemente di non essere perfetti. A quante volte perdiamo motivazione.
Leggi i miei consigli per preparare una maratona.
Io ho sempre aspettato di essere pronta per mettermi sotto esame, per buttarmi e oggi inizio a pensare che invece sia meglio buttarsi.
Nella corsa è la stessa cosa: non ha senso, per noi amatori, aspettare sempre che tutte le condizioni siano favorevoli per iniziare un nuovo percorso.
Lo vedo spesso in chi vuole cominciare a correre: procrastinare il giorno X allontana la motivazione e fa sfumare le energie.
La stessa cosa vale per chi è alle prese con una distanza sconosciuta, che siano i primi 10k o la prima maratona.
Come fare, quindi a buttarsi e mantenere la motivazione?
Le regole per non aspettare l’ottimo e approfittare del bene:
- Stabilire un giorno X per iniziare il proprio cammino e non sgarrare: se vi siete detti che mercoledì alle 18.30 iniziate, allora iniziate, sia che diluvi, sia che abbiate mal di pancia (se avete la bronchite, magari aspettate)
- Non guardare il meteo. Fregatevene delle previsioni. Inutile dirsi “tanto piove” per rimandare, perchè se aspettiamo che il cielo segua le nostre volontà, allora siamo messi male. Non guardate le previsioni e iniziate.
- Non createvi aspettative. Partite e pensate al momento attuale. Non pensate a come sarete bravi/stanchi/disfatti/bagnati/delusi alla fine della vostra prova. Pensate a iniziare.
- Se siete in gara, non pensate nemmeno per un secondo al risultato. Pensate a dare il meglio di voi e sarà sufficiente. Il risultato mancato spesso è frutto di un errore iniziale di valutazione.
- Non date (troppo) peso ai dolori. Conosco molte persone che il giorno prima di iniziare a correre con me si sono ammalate, strappate, contuse, sono cadute o hanno avuto un ciclo “che nemmeno quando ero adolescente”. Non è il vostro corpo che si lamenta, è la vostra testa.
- Non aspettate qualcun altro. Se dovete iniziare qualcosa, iniziatolo da soli. Non sono una asociale, ma se per caso il vostro compagno di avventure è un pigro, siete fregati.
- Cercate un compagno di avventura. Questo consiglio va contro al precedente in apparenza, ma non è così: cercate qualcuno che ha già cominciato da poco e “usatelo” per non farvi cogliere dalla pigrizia. Se lui/lei sono motivati, lo sarete di più anche voi.
- Un obiettivo per volta. Inutile pensare che in poche settimane sarete più veloci, magri, forti, definiti, avrete smesso di fumare e avrete anche la fidanzata. Il tutto e subito non ha mai funzionato.
- Ascoltatevi. Capite il vostro corpo e non accusatelo se non vi supporta come vorreste. Non datevi addosso. Abbiate comprensione e pazienza per voi stessi.
- Obiettivi concreti. Non iniziate pensando di correre il Tor des Géants se non avete mai corso prima. E’ inutile volersi Wonder Woman se siete alle prime armi. Meglio essere l’idolo dei vostri figli domani per aver corso una 5k, che essere deluse e tristi davanti alla partenza del Tor perchè vi siete infortunate a causa di sovrallenamento.
Detto questo: scrivete sull’agenda al giorno che volete (entro i 10 giorni) il vostro obiettivo e partite.
Nulla può fermare il circolo positivo di chi comincia.
Ciao! Un paio di domande da neofita. Da che velocità si può considerare corsa, secondo te? Cammino a 6,5 km/h come media, spesso arrivo a 7 km/h… a volte faccio degli “scatti” di velocità di qualche minuto, ma non resisterei a correre per un’ora di seguito- purtroppo! Dopo quanto pensi che potrei arrivare a correre per un tempo più decente? Cammino da sempre, ma con questa velocità solo da circa 4 mesi. Grazie!
Ciao! scusa il ritardo. Il mio coach considera corsa sopra i 7 minuti al km, quindi diciamo intorno ai 9 km/h, ma la verità è che la velocità non conta molto. Ci sono marciatori che vanno serenamente a 14 km/h. Ciò che cambia tutto tra camminata e corsa è la fase di volo. Nella camminata tu hai sempre un piede appoggiato, mentre nella corsa c’è un istante in cui entrambi i piedi si alzano da terra. Questo determina non solo la velocità, ma anche il dispendio energetico, i watt usati, l’utilizzo dei tendini e soprattutto è questo insieme di cose che fa salire il battito cardiaco e la respirazione. Difficile camminando di avere un vero e proprio affanno (esuliamo la marcia sportiva). Per questo correre ti risulta difficile. Per iniziare, se vuoi iniziare, devi alternare corsa a camminata, quindi marcia senza fase di volo a corsa con fase di volo, progressivamente aumentando la durata della corsa e diminuendo quella della camminata. In linea di massima una persona in buona salute e senza problemi di sovrappeso evidente (in questo caso meglio perdere prima il peso in eccesso) in due mesi corre almeno 30′ consecutivi. Posso consigliarti, se vuoi, il mio ebook https://www.amazon.it/dp/B0762FJ8CF/ref=cm_sw_r_cp_ep_dp_J732zbBH0EBVC
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Carlotta